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Grisolia :: Lotta biologica al cinipide del castagno Castanea sativa Miller con l’antagonista Torymus sinensis.

GRISOLIA :: 20/05/2015 :: Anche nel comprensorio dell’Alto tirreno cosentino per il secondo anno consecutivo sono stati effettuati dei lanci di Torymus sinensis, finanziati dal servizio fitosanitario regionale. Le provette contenenti i Torymus, nella giorno 13 c.m., sono state consegnate al dott. Giuseppe Raimondi dai tecnici della Regione Calabria su indicazioni della dott.ssa Vincenzina Scalzo. A seguito di alcune segnalazioni fatte dallo stesso Giuseppe Raimondi dottore forestale in alcuni castagneti del comune di Verbicaro e nell’azienda agro-forestale De Patto ricadente nel comune di Grisolia e tramite lo stesso comune prontamente inoltrata al servizio fitosanitario della Regione Calabria, sono stati assegnati due lanci dell’antagonista Torymus sinensis, effettuati uno nel comune di Grisolia in località Monte, ed uno a Verbicaro in località Acqua dei bagni/Alberosa.

Il problema principale è causato dall’imenottero vespide Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu segnalato per la prima volta in Italia (anno 2002) ed in Calabria (anno 2009). Il cinìpide (o vespa cinese) del castagno (Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu), originario della Cina, introdotto in Giappone e in Corea, è un temibile parassita che determina la comparsa di vistose galle (o ingrossamenti) sui germogli e sulle foglie del castagno, causando uno sviluppo stentato della vegetazione e un calo della produzione di castagne. Il “cinìpide”, dannosissimo insetto per il castagno, è originario della Cina (da cui il termine “cinìpide”), ma ha invaso molti Paesi in tutto il mondo. Le femmine adulte del “cinìpide” (può sembrare strano, ma non esistono maschi) sono lunghe appena 2 millimetri o poco più e di colore nero, con zampe giallo-brunastre. Dato che questo insetto killer provoca la formazione di vistose galle (o ingrossamenti) sui germogli e sulle foglie del castagno, è detto cinìpide “galligeno” del castagno.

A beneficio di coloro che non lo sapessero, le galle (o ingrossamenti) delle piante sono in generale delle escrescenze anomale provocate da insetti o da altri organismi come batteri, funghi e acari, e sono in buona sostanza delle formazioni “tumorali” che colpiscono le piante. Le galle (o ingrossamenti) causate dal “cinipide” compromettono la crescita dei ramoscelli interessati, impediscono la fioritura normale, indeboliscono gli alberi infestati. Le femmine del “cinìpide” emergono dalle galle (sfarfallamento) da fine maggio a luglio e sono in grado di deporre nelle gemme ancora tenere del castagno fino a 100-150 uova (10 – 20 per ogni deposizione). Le uova sono già feconde e senza l’ausilio di individui maschili (che, come già precisato, non esistono), attuando in tal modo un tipo particolare di riproduzione denominato “partenogenesi” tipo di riproduzione sessuale caratterizzato dal fatto che la cellula-uovo si sviluppa senza essere stata fecondata. Un forte attacco di quest’insetto, oltre a provocare una riduzione dello sviluppo vegetativo e un consistente calo della produzione di castagne, determina anche un notevole deperimento degli alberi colpiti. In casi più gravi l’infestazione può determinare la morte dell’albero.

Le uova deposte nelle gemme (10 – 20 per ogni deposizione) si schiudono dalla media alla tarda estate e le giovani larve si nutrono un po’ e poi svernano nelle gemme infestate. Le larve si sviluppano all’inizio molto lentamente, sempre all’interno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione. Nella primavera successiva, però, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che determina la formazione delle caratteristiche “galle” (ingrossamenti), e l’arresto dello sviluppo delle gemme, da cui derivano foglie di dimensioni ridotte. Per cercare di risolvere questo grave problema la Regione Calabria ha avviato la lotta biologica al “cinipide” attraverso il lancio di un insetto antagonista, il Torymus sinensis,   insetto antagonista utilizzato per la lotta al cinipide o vespa cinese del castagno, delle cui larve il Torymus si ciba.

In Italia la diffusione del parassitoide Torymus sinensis è ancora in fase sperimentale. Le percentuali di parassitizzazione sono sotto osservazione e si spera nell’acclimatazione, come in Giappone, del Torimide sul nostro territorio, in modo che si riproduca autonomamente in natura e si diffonda spontaneamente anche in Italia, sia pure con gradualità. Molte regioni italiane si sono già attivate con il lancio del Torymus sinensis nei castagneti maggiormente infestati dal Cinipide. Dopo esserci interfacciati con la dott.ssa Vincenzina Scalzo del servizio fitosanitario regionale, sono stati assegnati due lanci dell’antagonista Torymus sinensi, effettuati uno nel comune di Grisolia in località Monte, ed uno a Verbicaro in località Acqua dei bagni/Alberosa.

E’ necessario continuare su questa strada per velocizzare la soluzione del problema poiché il cinipide galligeno è l’insetto più dannoso che possa esistere per il castagno. Occorre, un progetto sinergico con il coinvolgimento attivo dei privati e della Pubblica Amministrazione, solo cosi si sarà in grado di intensificare la lotta al cinipide che necessita anche un valido sistema di monitoraggio.