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I dati della BCC dell’Alto Tirreno della Calabria Verbicaro al 31 dicembre 2021.

VERBICARO :: 12/02/2022 :: Il CdA della BCC dell’Alto Tirreno della Calabria Verbicaro ha approvato i dati aziendali al 31 dicembre 2021. Nel complesso, continua il miglioramento del profilo tecnico/operativo della Banca, che associa alla progressiva crescita delle masse intermediate una costante riduzione dei crediti deteriorati e l’incremento delle relative coperture in bilancio.

In continuità con quanto registrato negli ultimi esercizi, anche i dati al 31 dicembre 2021 permettono di rilevare il rafforzamento delle componenti più stabili del margine di intermediazione (margine di interessi e commissioni nette), nonostante il permanere di tassi di mercato negativi. Di particolare rilevanza è il trend di crescita delle commissioni nette, che fanno registrare un incremento del +16,77% rispetto al 2020, con solide prospettive di conferma anche nell’esercizio 2022.

Al 31 dicembre 2021, nonostante gli effetti del Covid 19, i risultati sul versante dei crediti deteriorati continuano ad apparire molto positivi:
– i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,32% degli impieghi netti verso clientela, in riduzione rispetto al 3,06% rilevabile al 31 dicembre 2020. Si tratta di un dato che pone la BCC di Verbicaro ai vertici del sistema bancario nazionale;
– la copertura dei suddetti crediti anomali è passata dal 57,40% al 74,12%;
– il Texas Ratio si riduce al 23,29%, contro il 29,47% di dicembre 2020. Quest’ultimo dato, in particolare, appare confrontabile alle migliori realtà bancarie presenti sullo scenario internazionale.
La strategia di contenimento dei crediti deteriorati ha consentito alla BCC di Verbicaro di proseguire nel proprio trend di riduzione dell’indice NPL Ratio, pari al 4,86% ed ormai inferiore alla soglia del 5% che attualmente rappresenta il valore che contraddistingue le banche connotate da livelli di stabilità ai vertici del sistema bancario.

La raccolta totale si è attestata a 75,56 milioni di euro, con una crescita del +10,15% sul 2020. Tale incremento è sostenuto dall’andamento del risparmio gestito ed assicurativo, che vede la BCC operare proficuamente anche grazie ad un catalogo prodotti completo e competitivo.
Gli impieghi vivi, pari a 48,2 milioni, hanno evidenziato una crescita del +14,63% rispetto al 2020.
Al 31 dicembre 2021 si è, inoltre, ulteriormente consolidata la solidità patrimoniale della Banca, con i ratios patrimoniali che vedono il Common Equity Tier 1 ratio e il Total Capital ratio al 27,22%, ben al di sopra del limite minimo di patrimonializzazione richiesto dalla normativa. Anche in questo caso si tratta di un risultato confrontabile con i migliori benchmark presenti sul mercato.

Nonostante la complessa fase del ciclo economico, appesantito dalle conseguenze provocate dall’emergenza COVID-19, la BCC Alto Tirreno ha dunque continuato a sostenere le famiglie e le imprese del territorio, confermando la propria solidità ed efficienza operativa.

Il Presidente Francesco Silvestri esprime soddisfazione per i risultati di questo difficile esercizio: “Siamo convinti che la crescita dimensionale della Banca debba coniugarsi con un profilo tecnico/operativo di qualità elevata. La nostra Azienda vuole presentarsi a Clienti e Soci con dati qualitativi di alto livello, nella convinzione che il nostro principale compito sia quello di trasmettere sicurezza. Il 2021 ed il 2022 sono esercizi più complicati rispetto al 2020 perché uniscono le conseguenze attese sul versante dei crediti, generate dalla pandemia, agli effetti del progressivo irrigidimento del quadro normativo, che non accenna a rallentare e produce effetti peggiorativi sul versante dei costi operativi. Per ciò che attiene alla qualità del credito, nel corso degli ultimi mesi sono state di fatto azzerate le moratorie sui crediti, anche grazie all’azione consulenziale nei confronti della clientela. Sul versante dell’efficienza operativa abbiamo messo in campo azioni di revisione delle poche spese ancora comprimibili (la nostra Banca è sempre stata prudente e non esistono troppe sacche di inefficienza), ma soprattutto abbiamo continuato a sviluppare la componente strutturale dei ricavi, che ci porterà a recuperare nel breve termine un cost income coerente con le nostre esigenze di autofinanziamento”.