TORTORA :: 30/05/2023 :: Il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica: “Se l’impianto di depurazione di Tortora-San Sago riaprirà, rimetterò la fascia”. Si tratta della struttura che si occupa di eliminazione di rifiuti pericolosi nel cuore della valle del Noce. Chiusa per irregolarità nel 2013, ora potrebbe riaprire, grazie all’autorizzazione fornita prima dalla Regione Basilicata, e poi dalla Calabria. Il territorio dell’alto tirreno cosentino però, si oppone con tutte le forze al riavvio di un’attività che danneggerebbe in maniera gravissima un sito di importanza comunitaria. L’impianto riversava (e riverserebbe ancora) i residui dello smaltimento (centinaia di litri al giorno di rifiuti pericolosi) in un torrente, il Pizinno, che confluisce nel Noce. A Tortora questo fiume che scorre nell’omonima, splendida valle, si getta nel mar Tirreno. A pochi chilometri l’Isola Dino, più giù Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Diamante. “Se sarà autorizzata la riapertura non mi sentirò più di rappresentare le istituzioni”, aggiunge il sindaco nella missiva a Mattarella. Sono giorni di attesa e preoccupazione. Ma fa ben sperare la volontà politica mostrata dai rappresentanti lucani di tornare sui propri passi, con una mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale della Basilicata.
													
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