La politica è finita: i territori pagano il prezzo dei mestieranti in cerca di candidature.

CATANZARO :: 19/08/2025 :: La politica, quella vera, sembra ormai un ricordo lontano. Oggi, a farne le spese, sono i territori, sacrificati sull’altare delle candidature improvvisate e dei mestieranti che si muovono solo quando si avvicinano le elezioni.

È sempre la stessa storia: in Calabria, puntualmente, a ridosso del voto si presentano partiti e liste minori con candidati che, in tanti anni, non hanno mai fatto nulla né per i cittadini né per i propri territori.

L’offerta politica appare povera, quasi scoraggiante. Una candidatura può avere senso quando nasce da un percorso concreto: un sindaco, un amministratore locale, un esponente dell’associazionismo che ha saputo incidere e migliorare la propria comunità, e che oggi intende mettere la sua esperienza al servizio della Regione. Questo è comprensibile. Ma chi ha passato il tempo a farsi selfie e a curare la propria immagine senza mai incidere nella realtà, che contributo potrà mai dare alla Calabria?

Sono ore decisive per la composizione delle liste, sia nel centrosinistra che nel centrodestra. I nomi si rincorrono, le trattative si moltiplicano, ma alla fine – come sempre – saranno i big della politica calabrese a occupare i seggi in Consiglio regionale, lasciando solo poche eccezioni.

Il rischio, concreto, è che alcuni territori restino senza rappresentanza. Non sarebbe una novità: è già successo e potrebbe accadere ancora. Ecco perché il messaggio dovrebbe essere chiaro: se non avete un reale legame con il territorio, se non avete radicamento e consenso, non candidatevi. Non serve aggiungere nuove ombre a una politica che, invece, avrebbe bisogno di luce, coraggio e competenza.