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Lamezia Terme :: Il Comune dedica un viale a Placido Rizzotto, sindacalista ucciso dalla mafia.

LAMEZIA TERME :: 18/12/2013 :: Giovedì 19 dicembre alle 13.30 verrà intitolato il viale nei pressi del parco “Peppino Impastato a Placido Rizzotto, sindacalista ucciso dalla mafia. Per l’occasione sarà presente Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.

L’intitolazione di domani segue altre importanti intitolazioni volute dall’Amministrazione comunale in questi ultimi mesi: la strada intitolata al martire della repubblica napoletana, Vincenzo De Filippis; il parco comunale Torrente Piazza-Area Sud che è diventato “Parco 25 Aprile della Liberazione”; il ponte tra via Po e via Indipendenza intitolato alla collaboratrice di giustizia, uccisa dalla mafia, Lea Garofalo.

Placido Rizzotto era un giovane contadino corleonese che, nell’immediato dopoguerra, dopo aver combattuto le lotte partigiane, scelse la via dell’impegno sindacale nella sua Corleone. Una città che in quel periodo vedeva tante famiglie di contadini ridotte alla fame ed alla miseria dalla prepotenza dei mafiosi e degli agrari. Ogni mattina, nella piazza centrale, si ripeteva il triste rito della designazione di coloro che sarebbero stati ammessi al lavoro: da un lato i contadini con il cappello in mano, dall’altro i campieri e i gabbeloti che li chiamavano ad uno ad uno, escludendo tutti quelli che avevano avuto il coraggio di chiedere il rispetto dei propri diritti di uomini e lavoratori. Placido si ribella a questo stato di cose.

Inizia a costituire delle cooperative e a occupare i feudi abbandonati ed incolti, dando una possibilità di riscatto a se stesso e ai suoi compagni e ridicolizzando la mafia di Luciano Liggio. Fu proprio Liggio, intollerante per le continue e sempre più incisive iniziative di Placido, ad assassinarlo il 10 marzo 1948, durante una vile imboscata nelle campagne corleonesi. I resti di Placido furono ritrovati cinquant’anni dopo in una foiba di Rocca Busambra.

Al suo posto, venne eletto segretario della Camera del Lavoro di Corleone, il giovane Pio La Torre. Grazie al sacrificio di Placido, e dei tanti sindacalisti che osarono ribellarsi e contrastare lo strapotere mafioso, oggi la Cooperativa Placido Rizzotto può coltivare le terre strappate alla mafia, facendone diventare fonte di lavoro e di libertà.