Longobucco :: Enza Bruno Bossio: inevitabile un Piano regionale organico di messa in sicurezza del territorio.

LONGOBUCCO :: 13/02/2013 :: E’ stato il geologo Carlo Tansi, ricercatore IRPI – CNR, ad introdurre il convegno organizzato oggi a Longobucco da Zona Dem su  “Dissesto idrogeologico e difesa del suolo”. Oltre a Mimmo Bevacqua, organizzatore dell’appuntamento e Vicepresidente della Provincia di Cosenza, sono fra gli altri intervenuti il Sindaco Luigi Stasi, il segretario del Circolo del PD, Massimo Madeo ed Enza Bruno Bossio della Direzione Nazionale del PD.

“Longobucco rappresenta il simbolo dei ritardi storici che lo Stato ha accumulato per una mancata cura e tutela del territorio in Calabria”. E’ quanto ha affermato nel suo intervento Enza Bruno Bossio. “Non può essere una politica frammentaria con interventi a pioggia che può tutelare il territorio dai diversi rischi. Proprio da Longobucco, in maniera emblematica – ha affermato Bruno Bossio – il PD intende sottolineare la necessità di pervenire rapidamente ad un Piano Regionale di Messa in Sicurezza del Territorio.

Un inevitabile piano regionale organico che dovrebbe snodarsi lungo tre direttrici:

1) Programmare, prevenire e non rincorrere l’emergenza.
L’emergenza costa più della prevenzione e non favorisce una messa in sicurezza organica ed una efficace riduzione del rischio.
Programmare significa tenere costantemente aggiornato il Piano di Assetto Idrogeologico, dare attuazione al piano dei bacini e adeguare il piano di tutela delle acque.
2) Governo unitario dei finanziamenti e della gestione degli interventi.
Innanzitutto si deve attuare il coordinamento dei diversi livelli di finanziamento (europei, statali, regionali e locali) al fine di evitare dispersione della spesa e dando priorità alla realizzazione dei progetti secondo la classificazione del livello di rischio.
Anche per questo, ancora una volta, qui da Longobucco, l’attivazione immediata degli investimenti previsti dall’APQ Stato-Regione di 220 mln di euro, sottraendo alla gestione commissariale che, finora ha solo prodotto inerzia e sprechi, la competenza di soggetto attuatore che va invece riconosciuta agli Enti Locali (Comuni e Province).
Se si fossero spesi i fondi previsti in questo APQ si poteva evitare l’esondazione del Crati che ha sommerso gli scavi di Sibari.
Del resto, lo stesso APQ prevede anche per Longobucco, un investimento di 2 mln di euro per i progetti di consolidamento del Macrocioli e della frazione Destro che rimangono tuttora inattuati.
3) Organizzare una nuova e moderna forestazione.

Non bisogna vergognarsi di essere una regione di forestali. Siamo passati, oltretutto, dai 40mila forestali della fine degli anni ’80 ai circa 8mila di oggi. E’ stato merito dei forestali se, negli ultimi 40 anni siamo passati da 300mila a 600mila ettari di forestazione e se, attraverso l’attività ordinaria di manutenzione e di messa in sicurezza è stato salvaguardato grande parte del territorio montano.

Impegno dovrà essere quello di sbloccare il turn over nel settore e reclutare sia nuova manodopera che competenze tecniche necessarie alle attività di monitoraggio-sorveglianza idraulica, di progettazione e di esecuzione delle opere secondo le indicazioni dello schema dei bacini idraulici. Il finanziamento di questo piano dovrà essere necessariamente pluriennale e dovranno farsene carico innanzitutto l’Europa e lo Stato nazionale”.