Napoli :: Turismo responsabile protagonista alla Borsa Mediterranea del Turismo.

Il Comitato Don Diana offre una lettura diversa del territorio della provincia di Caserta.

NAPOLI :: 03/04/2013 :: Rivalutare il territorio in chiave turistica attraverso l’utilizzo dei beni confiscati alla camorra. E’ la mission del Comitato Don Diana che per riaffermare i suoi propositi partecipa quest’anno per la prima volta alla Borsa Mediterranea del Turismo, in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli da venerdì 5 a domenica 7 aprile.

Una presenza di carattere sociale in uno dei maggiori appuntamenti italiani dedicati alla promozione turistica per portare all’attenzione del pubblico, attraverso il progetto RES ((Rete di Economia Sociale) le potenzialità inespresse di un territorio spesso mortificato da fatti delittuosi.

IL COMITATO DON DIANA
Il Comitato don Diana, coordinato da Valerio Taglione, è ufficialmente nato il 25 aprile 2006, nei fatti dai primi anni duemila. Oggi associa più di 30 organizzazioni tra cooperative sociali, associazioni, scuole e dipartimenti universitari. E’ intitolato alla memoria di don Giuseppe Diana, prete ucciso dalla camorra il 19 marzo del 1994. La sua mission è costruire comunità sane e solidali alternative alla camorra.

IL PROGETTO
Il Progetto la RES (Rete di Economia Sociale)  intende promuovere un modello di sviluppo locale integrato fondato sull’infrastrutturazione di economia sociale in grado di rendere produttivi i patrimoni immobiliari confiscati alla criminalità organizzata, perseguendo l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini. Fra gli obiettivi è fondamentale la valorizzazione delle risorse  territoriali esistenti, la rete di soggetti sociali, la terra, la costa, i beni confiscati alle mafie, la presenza d’immigrati, attraverso strumenti e strutture che si richiamino ai principi dell’economia sociale, con attività che servano a creare occupazione e a costruire coesione sociale. Per promuovere e implementare pratiche e filiere d’economia sociale attraverso l’uso dei beni confiscati alla camorra in un’ottica di rete, il ‘Turismo responsabile’ svolge un ruolo essenziale.

LA PROPOSTA: IL TURISMO RESPONSABILE
Il Turismo Responsabile fatto di volti e di vite, vuole far riscoprire le radici culturali, rilanciare le bellezze naturali ed architettoniche ancora inesplorate e rivalutare l’intero territorio a partire dal riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra. Incontreremo testimoni di giustizia, familiari di vittime innocenti di camorra che nel ricordo hanno rifondato una nuova esistenza, scrittori, magistrati, giornalisti per capire insieme i cambiamenti della società: nell’economia, nell’informazione, nella politica. Con il tour sui beni confiscati e restituiti alla collettività e con le visite guidate nei luoghi di interesse della provincia di Caserta, da Aversa normanna al millenario santuario di Villa di Briano fino ai piccoli incontaminati borghi del casertano, lo scopo è far conoscere paesi e luoghi che per troppo tempo sono stati dimenticati ed oltraggiati da chi li ha rovinati e da chi si è arricchito sulle rovine. Paesi, gente, popoli che ora desiderano farsi ri-conoscere in un’ottica di riscatto e di cittadinanza attiva perché è questa che vivono.

Non è il solito viaggio dell’era globalizzata all’interno del quale ogni cosa sembra essere già vista e vissuta e tutto concorre solo a fare numero. E’ un viaggio che tocca le corde del cuore, che ti fa sorridere, sperare, desiderare e commuovere e ripercorre il patrimonio storico culturale lungo ponti di usanze, cucina e buone pratiche. Immagini, colori, musica, memoria e rinnovato impegno vero e tangibile, tutto è un’esperienza piena e coinvolgente che non può lasciare indifferente. E’ il significato che prende forma, l’essenza che non ha bisogno di altro. Attraverso il sito www.visiterre.it, dove è possibile trovare tutte le informazioni relative a programmi ed itinerari proposti, si propone di vivere un’esperienza di protagonismo reale alla lotta antimafia.