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Paola :: Nuova udienza del Processo Marlane: ancora un sit in per essere vicini alle vittime.

PAOLA :: 25/10/2011 :: Quello che è accaduto alla Marlane di Praia a Mare nei decenni passati è cosa nota. Sia alle tante famiglie deflagrate nei sentimenti da malattie e morti dolorose. Sia alle persone comuni, ai comitati, alle associazioni, che da anni denunciano più di cento casi di decessi per tumore. Perché quella era e continua ad essere, la fabbrica dei veleni.

Il luogo in cui non veniva osservata alcuna normativa in materia di tutela della salute dei lavoratori. La fabbrica di un “generoso” Conte, acquistata, rivenduta, cancellata dalla migliore manifattura ricattatrice italiana. Una storia avvelenata. Quello che accade oggi in merito al Processo “Marlane” nel quale sono indagati 13 imputati per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro ambientale, serve a mantenere aperte le amare ferite e ad alimentare il drammatico stato d’animo dei parenti delle vittime.

Serve a far passare inosservato il lavoro di contro-informazione, capillare ed inequivocabile, che da anni la fitta rete di attivisti ed ambientalisti calabresi sta diffondendo su tutto il territorio nazionale su tale vicenda. Serve a far rimanere impuniti una setta di persecutori della dignità umana, mediante l’ennesimo rinvio, il terzo in sette mesi. L’ultimo, relativo al 7 Ottobre scorso, porta in calce l’impedimento a partecipare all’udienza del difensore di uno degli imputati.

A tale richiesta non viene riscontrata alcuna obiezione da parte del pubblico ministero, mentre alcuni legali di parte civile insorgono, poiché l’impressione che travisa dalle vicissitudini di questo calvario giudiziario, appare chiara anche ai più sprovveduti: il processo non si vuole fare. Un lento e angoscioso silenzio da parte dei media pare voler far da sipario al fatto accaduto, di per se grave, se non fosse risaputo d’essere in un sistema giuridico e in un paese in genere, anormale.

Tuttavia tali condizioni dovrebbero spingere maggiormente la sensibilità della cittadinanza tutta Calabrese, a rivoltarsi contro un epilogo, falso e bieco, che volutamente si vuole legittimare. Perché la Marlane racconta di operai scomparsi a causa delle mancate norme di sicurezza sul lavoro, a causa dei rifiuti tossici seppelliti nei nostri territori. Una pagina che vive della medesima intenzione devastatrice praticata nei terreni del Cassanese, nella Valle dell’olivo, nella città di Crotone.

Una traversia che si lega alla miserabile gestione politica sul ciclo dei rifiuti: un commissariamento lungo 14 anni sul quale è giunto il momento di mettere la parola FINE. Per una terra che deve liberarsi dagli attori di tali scempi, al fine di evitare altre morti benedette dal profumo dei soldi. Per restituire diritti al lavoro, oggi più che mai umiliato e massacrato. Per tutte queste ragioni abbiamo il dovere di partecipare, giorno 28 Ottobre dalle ore 9, al SIT-IN davanti al tribunale di PAOLA per chiedere GIUSTIZIA PER LE VITTIME DELLA MARLANE. NOI LA VERITA’ LA CONOSCIAMO E

PER TALE MOTIVO, NON CI ARRENDEREMO MAI !

Si- Cobas coordinamento Calabria / Osservatorio Nazionale Amianto / Rete Difesa Territorio “Franco Nisticò”/ CSOA Rialzo Cosenza /  Associazione Culturale Skatakatascia U*CS Francavilla / Movimento Ambientalista del Tirreno / ACSSA di Montalto Uffugo/  L’ARCI DI PAOLA .

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Francesco Cirillo (Movimento Ambientalista del Tirreno)