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Papasidero :: Mostra d’arte internazionale per il cinquantenario della scoperta del Bos primigenius.

PAPASIDERO :: 27/08/2012 :: Si è inaugurata domenica 26 agosto, nella splendida cornice del Parco archeologico del Romito a Papasidero, la mostra d’Arte Contemporanea Internazionale “The Living Stone” dedicata ai 50 anni della scoperta del Bos primigenius. L’eccezionale mostra organizzata dal Comune di Papasidero in collaborazione con la Geo Arte Onlus, associazione culturale di Maierà e patrocinata dell’ Ente Parco Nazionale del Pollino è stata sapientemente allestista presso il locale  Museo Antiquarium.

Un evento interdisciplinare, ed a carattere internazionale, che ha visto la presenza di autorevoli studiosi nel campo dell’Archeologia e  dell’Arte che, nei loro interventi, hanno messo in evidenza le peculiarità della rassegna dal punto di vista artistico, ambientale, storico ed educativo ad un pubblico numerosissimo e attento.

I lavori sono iniziati con il saluto del sindaco Fiorenzo Conte che ha presentato con orgoglio questo progetto, felicitandosi per le preziose opere in mostra e con gli organizzatori e compiacendosi dell’eccellente impegnativo lavoro svolto. È seguito l’intervento dell’assessore alla cultura Loredana Olivieri, responsabile del coordinamento generale, che ha sottolineato la valenza delle opere tanto da richiamare l’attenzione di eminenti autorità, tra queste quella del Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, che ha dichiarato: Quello che celebriamo qui è un omaggio al primitivo attraverso il contemporaneo, ma è anche una sfida: quella che ci vedrà, negli anni a venire, testimoni e custodi di un luogo ove antico e moderno si sono incontrati, un luogo ove vanno tutelati e trasmessi al futuro manufatti e opere d’arte che appartengono ad epoche diverse e che, fino ad oggi, erano sentite come lontane.

Con questa operazione ricuciamo una frattura che è soltanto ideale, una divisione immaginaria, ma apriamo nuove prospettive per il concetto di valorizzazione che vede in questo modo moltiplicare le proprie accezioni. Simonetta Bonomi, Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria, nel suo intervento ha sottolineato che: l’importante tappa del cinquantennio che ci separa dalla scoperta ci auguriamo riesca ad evocare e mettere in risalto un anniversario che Calabresi ed Italiani tutti dovrebbero non trascurare. Questa mostra è l’occasione per fare memoria di quel contatto primigenio con la natura che l’uomo di oggi sembra sempre più disconoscere, per coniugare invece l’attenzione al paesaggio e l’amore per il patrimonio artistico-culturale col desiderio di riscoprire e conoscere meglio le proprie radici.

La mostra, si avvale del contributo di 30 artisti, provenienti da culture ed esperienze diverse, che si sono misurati col tema originale del graffito rupestre, offrendo una panoramica aggiornata ed affatto stimolante di come l’arte affronti il crocevia tra passato e presente con esiti sorprendenti che rinnovano alla radice il senso stesso della produzione estetica. Gregorio Aversa, Direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, nel suo intervento ha caratterizzato la notevole importanza del Riparo del Romito in relazione ai siti archeologici del Tirreno cosentino quali centri propulsori per una reale svolta della promozione turistica-culturale del territorio. Molto Intensa la relazione del prof. Fabio Martini, archeologo dell’Università di Firenze che ha affermato: L’evoluzione culturale è garantita dai sistemi di comunicazione all’interno della comunità e dalla coesione sociale che genera la capacità di elaborare congiuntamente strategie e comportamenti. Tra i sistemi di comunicazione documentati nella preistoria il linguaggio figurativo, la cosiddetta “arte”, riveste un ruolo particolare.

E’ seguito poi l’intervento dell’On. Domenico Pappaterra, Presidente Ente Parco Nazionale del Pollino, che ha elogiato la mostra dichiarando: il  contributo artistico che ognuno dei trenta artisti nazionali ha “depositato” sulle lastre di pietra, suggella ciò che la Grotta del Romito e il suo passato raffigura per il mondo intero, di cui rimarrà traccia permanente nell’Antiquarium del Romito e, in forma itinerante in altri musei italiani, proprio per diffondere ancor più la conoscenza del Bos primigenius  E con esso tutto il patrimonio naturalistico e umano di cui il nostro Parco è ricco. Un’azione meritoria, a cui l’Ente Parco plaude e guarda con interesse e soddisfazione. Franco Gordano, direttore di Vertigo Arte, ha dato invece una  lettura poetica dell’incisione del Bos primigenius in relazione alle opere degli artisti in mostra e al cosiddetto “Sogno di Picasso”.

Al curatore Carlo Andreoli è toccato il compito di presentare le opere dei 30 artisti italiani ed internazionali che si sono misurati con un tema così originale e stimolante. Gli artisti che hanno  preso parte alla mostra, con opere sovrimpresse su pietra locale di uguale formato, sono nell’ordine: Salvatore Anelli – Antonio Baglivo – Bizhan Bassiri- Lucilla Catania – Bruno Ceccobelli – Pino Chimenti – Davi De Melo Santos – Antonio De Pietro – Luce Delhove – Franco Flaccavento – Alessandro Fonte – Francoma’ – Rafail Georgiev – Raffaele Iannone – Oriana Impei – Kyle Kirpatrik  –  Antonello Leone – Elda Longo – Fulvio Longo – Mimmo Longobardi – Sabrina Marotta – Maziar Mokhtari – Albano Morandi – Matthias Omahen – Salvatore Pepe – Tarcisio Pingitore – Shawnette Poe – Umberto Pozzi – Paolo Tommasini – Rolando Zucchini.

Ha dichiarato Andreoli: Il risultato di questo cimento d’arte, è una collezione di opere, di alta cifra di stile e di espressione, che, nel dare il clima di ricerca oggi corrente nella nostra società, forma una lunga e accattivante “variazione su tema”, che si connota come esperienza innovativa del modo stesso di produzione delle arti. Giusta e densa di significato appare, infine, la scelta che s’è fatta di aggiungere la preziosa collezione alla sua forma archetipa di derivazione, ospitandola nell’Antiquarium del Romito. Una prova di riverente omaggio, che suggella il contatto che s’è ripristinato tra due epoche lontane: figlie, comunque, d’uno stesso ethos che rivendica nel segno ancestrale delle arti l’origine della propria affermazione.

Ha chiuso i lavori Mimmo Donadio, presidente della Geo Arte Onlus, che ha sottolineato l’impegno dell’associazione nella promozione della Cultura e dei linguaggi della Ricerca Artistica Contemporanea più qualificata e nella difesa e promozione del patrimonio artistico, storico, culturale, archeologico e ambientale del Tirreno cosentino e nel golfo di Policastro in relazione con le realtà nazionali e internazionali. Da questi principi, dichiara Donadio, la necessità di contribuire a tener vivo con “The Living Stone” il rispetto per i luoghi della storia, dell’ambiente e del dialogo con il tempo che abitano le montagne del Pollino, naturale parco che svetta sul Mediterraneo.

Uno strumento indispensabile, infine, è il ricco ed elegante catalogo presentato, testo scientifico dettagliato di questo nuovo repertorio d’arte che va ad affiancarsi al prezioso corredo archeologico già presente in sito, perché come ha affermato Fabio Martini: mantenere viva la memoria e la consapevolezza di questi percorsi costituisce la garanzia per comprendere meglio il nostro presente. La comunicazione di questo evento è stata curata dal giornalista Luigi Salsini, per conto della Geo Arte Onlus.