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Praia a Mare :: Il ridimensionamento dell’alberghiero più che un ipotesi è una certezza.

“Dopo l’ospedale, ora vogliano strapparci l’istituto alberghiero di Praia a Mare”.

PRAIA A MARE :: 18/02/2011 :: A lanciare l’allarme è il Comitato cittadino in difesa dell’ospedale di Praia a Mare che dopo le iniziative in difesa della struttura ospedaliera del centro altotirrenico, prosegue nella sua opera di attenzione per i problemi del territorio. “In seguito alla delibera numero 30 del 30 novembre 2010, il consiglio della Provincia di Cosenza ha infatti approvato il Piano di dimensionamento scolastico provinciale recependo, tra l’altro, la proposta  dell’ Itcg di Diamante per trasformare l’istituto professionale ad indirizzo agrario, sito nella frazione Cirella, in istituto professionale per servizi di enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera”.

Quella dell’alberghiero di Praia a Mare è una storia ultradecennale. Risale infatti al 5 giugno 1970 la decisione del ministero della Pubblica istruzione di dare vita in uno dei centri turistici di maggior rilievo della Riviera dei Cedri all’Istituto Professionale Alberghiero di Stato. Oggi questo istituto conta circa 350 studenti di cui oltre un terzo provenienti dai comuni di Diamante, Belvedere, Bonifati, Maierà, Santa Maria del Cedro, Buonvicino, Verbicaro e Orsomarso.

“Se un consistente numero degli attuali iscritti dovesse scegliere di frequentare la scuola a Cirella si creerebbero due istituti sottodimensionati sotto il profilo dell’utenza. Abbiamo fondati motivi di timore che la creazione di una scuola del medesimo indirizzo all’interno dello stesso distretto scolastico ed a soli pochi chilometri di distanza determinerebbe la perdita dell’autonomia scolastica per l’ Istituto di istruzione secondaria di Praia a Mare”.

Ciò nonostante gli investimenti di soldi dei contribuenti proprio sul plesso praiese.

“Nel 2008 sono stati stanziati e finanziati dalla Provincia di Cosenza lavori nell’istituto alberghiero  per la considerevole somma di un milione e 200mila euro. Ciò evidenzia ancora di più scarsa attenzione per il territorio dell’alto Tirreno cosentino e la totale mancanza di una politica sovracomunale che faccia  da raccordo e stabilisca linee  guide che non contrastino con quelle locali e che tengano anche conto degli investimenti già fatti. Il nostro disappunto evidenzia che le scelte politiche vengono fatte in modo scellerato in quanto non tengono conto delle esigenze territoriali”.