Praia a Mare :: ‘No’ determinato della minoranza alla tassa di soggiorno: ‘non è il momento e non ci sono le condizioni opportune!’
PRAIA A MARE :: 24/07/2012 :: In merito al punto 4 dell’ordine del giorno “Approvazione Regolamento per l’istituzione dell’Imposta di Soggiorno nel Comune di Praia a Mare”-Determinazioni; il gruppo di minoranza così si esprime: Riteniamo prematura e oggi più che mai inopportuna, questa decisione, in un momento in cui il livello di alcuni tributi comunali è stato già portato in meno di due mesi “alle stelle”.
La nostra prima motivazione di disaccordo all’approvazione di tale documento è dunque da far risalire alle già esose spese che i cittadini di Praia a Mare sono stati costretti ad affrontare in un periodo così breve e così difficile. Già contrariati da tale manovra economica che il gruppo di maggioranza ha imposto in maniera cruenta e subitanea, non crediamo sia opportuno rendere ancora più restrittive le poche opportunità di sviluppo economico che questa città, almeno nei mesi estivi, riesce a portare avanti.
La seconda motivazione è più specifica al regolamento disposto dal gruppo di maggioranza per l’approvazione: crediamo che tale documento avrebbe dovuto essere frutto di un confronto ancora più attento e partecipato con i titolari delle strutture interessate; che avrebbe dovuto essere frutto di un confronto più collaborativo con il gruppo di minoranza, avrebbe dovuto tener conto del parere di tutti i cittadini con più di un’assemblea aperta che avrebbe valutato obiettivamente le effettive esigenze di tutte le attività della nostra cittadina.
Ci saremmo dunque augurati un maggiore confronto istituzionale politico, seguito con i settori interessati e i loro rappresentanti di categoria, affinché tale imposta non venisse recepita come una scelta univoca e unilaterale, dettata solo da bisogni imminenti di cassa, bisogni che se pur “tamponati”con tale provvedimento, potrebbero con questo sistema, ledere definitivamente l’industria turistica della città che già a fatica cerca di sopravvivere. Tale documento condiziona nettamente quindi, l’attività di ogni esercizio della città di Praia a Mare e dunque non può non scaturire dal confronto, non può essere guardato solo come ad un ulteriore mezzo di entrata, ma deve essere considerato come un ulteriore ostacolo da affrontare.
Proprio in riferimento alla definizione di “ostacolo” attribuita a questo nuovo provvedimento del gruppo di maggioranza, scendiamo più nell’analisi dei pro ed i contro di questa imposta: citiamo solo alcuni esempi di altre città turistiche che hanno riflettuto sull’imposta di soggiorno, città che hanno più esperienza di noi, che hanno da offrire un sistema turistico già sperimentato, tali città hanno detto di “no” ai rischi di questa tassa, perché ragionando hanno capito che segnerebbe la fine di un settore che, in Calabria, risente già degli effetti negativi della mancanza di infrastrutture di trasporto e di servizi per attrarre turisti, in momento di crisi in cui viviamo, crisi che ha colpito soprattutto il turismo italiano, la tassa di soggiorno “rischia di dare il colpo di grazia”. Così si sono espressi grandi esperti del turismo in Calabria. Contrariamente a quanto vorrebbe attuare il nostro comune , riportiamo ciò che si legge sull’AGENPARL, (Agenzia Parlamentare per l’informazione politica ed economica) – del 16 gen 2012 – che Tropea, come gli altri comuni della Calabria, ha dichiarato di voler rinunciare all’introduzione di una tassa di soggiorno.
Lo stesso comune di Tropea preso come esempio riceve i complimenti per tale decisione da tutti gli operatori , in particolare da uno dei più grandi tour operator della Germania. Riportiamo per esteso la dichiarazione degli stessi “ L’aggiunta di costi extra su una vacanza italiana, già meno competitiva rispetto ad altre mete mediterranee, corre il rischio di rendere l’offerta calabrese non concorrenziale, danneggiando fortemente il turismo in quella regione”. Ed i giornali affermano che “Con questa decisione Tropea segue, come tutti gli altri comuni calabresi, le direttive del governo della regione, che sconsigliava l’introduzione della tassa”.
Ma a quanto pare il Consiglio di Maggioranza, delle direttive della Regione, degli esempi di grandi città turistiche, dei consigli dei tour operator, degli albergatori stessi e di noi tutti cittadini, non si interessa più di tanto, non crede possano indicargli la strada più giusta, preferisce prendere iniziative individuali alle quali noi ci opponiamo e ci opporremo sempre.
Pongo allora dei quesiti consequenziali a tale decisione, che sicuramente i colleghi di maggioranza avranno valutato: sull’esempio delle località che in altre zone d’Italia hanno approvato l’Imposta di soggiorno offrendo al turista dei servizi che vale la pena pagare, e che consentirebbero allo stesso di beneficiare di una serie di sconti ed agevolazioni nella utilizzazione e fruizione delle strutture comunali (come potrebbe essere ad esempio: un accesso al teatro o nella piscina comunale etc) e nell’acquisto dei beni e servizi offerti dai privati che si convenzioneranno; ci viene spontaneo porre la seguente domanda ai nostri amministratori: cosa offre Praia a Mare in questo momento al turista in termini di servizi di svago e tempo libero che possa giustificare la richiesta di un onere in più? Quali sono i motivi che consiglieremo al turista per ritornare nuovamente la prossima stagione pur con un aumento di prezzi? Sarà il mare? Il panorama? La pulizia della spiaggia con le numerose attrezzature per i bagnanti? O cosa propone la maggioranza?
Non sarebbe meglio lavorare prima su queste proposte, su questi sistemi per poi decidere di alzare il valore del proprio mercato?
Crediamo che ci sia il bisogno di creare prima le armonie e i sistemi giusti, crediamo ci sia prima il bisogno di rassicurare i cittadini e non di continuare a disorientarli portandoli nel panico! Non è così che si cambia ed incentiva la “qualità turistica” bisogna prima puntare su i due assi su cui punta giustamente il Piano triennale di sviluppo del turismo sostenibile approvato dalla regione Calabria: la riqualificazione delle strutture ricettive e la promozione in Italia e all’estero della destinazione attraverso campagne pubblicitarie sostenute dagli enti sovracomunali e senza spese per il Comune ma con la collaborazione di tutti.