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Reggio Calabria :: ‘Ndrangheta: arresti per bomba a PG, capo cosca si era autoaccusato.

REGGIO CALABRIA :: 15/04/2011 :: Sono state le parole del neo collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice a fornire elementi di riscontro utili a risalire a mandanti ed esecutori materiali degli attentati alla procura generale di Reggio Calabria. Il capo dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta e’ stato arrestato nell’ottobre dello scorso anno e ha deciso di pentirsi dopo una manciata di giorni, rilasciando interessanti dichiarazioni a magistrati e investigatori.

Lo stesso Lo Giudice si e’ autoaccusato da subito di essere il mandante degli attentati per protesta nei confronti dello Stato dal quale si aspettava protezione per una presunta ”amicizia” con alcune persone, tra cui il capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi che e’ stato arrestato nel dicembre scorso. Luciano Lo Giudice e’ stato destinatario di una misura cautelare e di diversi sequestri. Questa esposizione avrebbe provocato il risentimento di Lo Giudice, secondo quanto riportato nei primi verbali di interrogatorio, il quale avrebbe ordinato gli attentati alla procura generale e l’intimidazione al procuratore Giuseppe Pignatone.