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Reggio Calabria :: Nave Veleni: nuovo libro, "Avvelenati" di Manuela Iati' e Giuseppe Baldessarro.

REGGIO CALABRIA :: 04/05/2010 :: Sarà presentato giovedì alle 18 nel Salone delle Conferenze di Reggio Calabria il libro 'Avvelenati', di Manuela Iati' (Sky Tg24) e Giuseppe Baldessarro (Il Quotidiano della Calabria) con la prefazione di Antonio Nicaso. Un volume sul traffico di rifiuti ''che ha sporcato irrimediabilmente il mare e le montagne della Calabria, ed e' stato una miniera d'oro per le cosche mafiose e per chi, negli ultimi trent'anni, ha lucrato su di esso. Un affare redditizio, facile, silenzioso e che lascia una lunga scia di morti misteriose e senza colpevoli'' scrive Nicaso.

''C'e' un sottile filo rosso, infatti -si legge ancora nella prefazione- che lega il mistero delle navi dei veleni al business del nucleare. E' quello stesso filo che mette assieme l'affare somalo e l'omicidio di Ilaria Alpi, il centro Enea di Rotondella, la strage di Ustica e la morte del capitano Natale De Grazia. Un altro capitolo dei misteri italiani, nel quale si muovono uomini di 'ndrangheta, pentiti e trafficanti di armi, loschi figuri e figuranti, faccendieri e pezzi deviati dello Stato''. Il volume di Iati' e Baldessarro ripercorre la storia oscura delle navi dei veleni e del traffico di scorie a partire dagli anni 80 fino ad oggi, fino al ritrovamento del relitto di Cetraro dello scorso settembre che ha destato tanto scalpore. Nave dei veleni o piroscafo silurato nel 1917? Tra Regione Calabria e Ministero dell'Ambiente la battaglia si combatte a suon di perizie. A mettere la parola fine sul caso del relitto ritrovato, il rapporto della Geolab, pubblicato per la prima volta in questo libro. Ma la storia delle navi dei veleni non può essere chiusa. Ci sono ancora indizi, coincidenze, dichiarazioni, sospetti. I due giornalisti tracciano un quadro dei foschi intrecci, dei vertiginosi giri di denaro, delle connivenze e delle menzogne, fino a fare emergere quello che e' apparso agli stessi inquirenti come un muro di gomma impermeabile a tutti i tentativi che nei vari anni sono stati fatti per far emergere la verità. Una verità ''avvelenata'', sostengono gli autori. Come avvelenata e' stata la gente di Calabria, che muore misteriosamente con un'incidenza di tumori fuori dal normale. ''Muore – scrivono Baldessarro e Iati' – a causa del veleno che ha infettato la nostra terra, il mare, l'ambiente in cui viviamo. Il gene della morte e' già entrato nel nostro sangue e persino nel dna di un popolo che ha molte colpe, non ultima quella di aver chiuso gli occhi. Ma che, non per questo, merita di essere ucciso nel silenzio'.