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Reggio Calabria :: ‘Ndrangheta: cosche e voto, arrestato consigliere Pdl.

REGGIO CALABRIA :: 21/12/2010 :: L'ombra della 'ndrangheta, ai suoi livelli piu' alti, sul Consiglio regionale della Calabria. La cosca di San Luca capeggiata da Giuseppe Pelle, di 50 anni, avrebbe condizionato le consultazioni regionali del 28 e 29 marzo scorsi facendo eleggere in Consiglio un suo referente diretto, Santi Zappala', di 50 anni, del Pdl. E' il quadro inquietante che emerge dall'operazione Reale 3 condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria su direttive della Dda che ha portato all'arresto dello stesso Zappala', accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e di altre 11 persone.

Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, Roberto Carrelli Palombi, su richiesta di un pool di magistrati della Dda capeggiato dal procuratore, Giuseppe Pignatone, e dall'aggiunto, Nicola Gratteri. Per tutti il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il dato ancor piu' significativo e' che tra gli arrestati ci sono anche quattro politici che si erano candidati al Consiglio regionale, tre del centrodestra ed uno del centrosinistra, senza ottenere l'elezione. Si tratta di Pietro Nucera, Liliana Aiello e Francesco Iaria, del centrodestra, e di Antonio Manti, dello schieramento opposto. Le videoriprese e le intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri nell'abitazione di Pelle a Bovalino hanno documentato gli incontri che Zappala' ed gli altri candidati non eletti hanno avuto col boss Giuseppe Pelle, al quale il provvedimento restrittivo e' stato notificato in carcere perche' gia' detenuto dal 21 aprile scorso. In occasione dell'incontro con Pelle, Zappala', accompagnato nella circostanza da Giuseppe Mesiani Mezzacuva, che e' un altro degli arrestati ed e' ritenuto uomo di fiducia di Pelle, chiede al boss ''vediamo se possiamo trovare un accordo. Se ci sono le condizioni .. io faccio una…una straordinaria, come si dice…affermazione elettorale, no? Per arrivare sicuramente nei primi tre, e non dico questo…pero'''. ''Ma da parte nostra, dottore – e' la risposta di Pelle – ci sara' il massimo impegno''. Al che l'esponente politico replica: ''Lo so''. Pelle puntava anche alle elezioni politiche esprimendo il proposito di ''portare a Roma'' i consiglieri eletti col suo appoggio alla Regione che si sarebbero comportati meglio. ''Con grande opportunismo – scrive il gip nell'ordinanza – la strategia concretamente seguita da Giuseppe Pelle prevedeva di ricevere tutti i candidati che chiedevano di incontrarlo e di promettere a tutti il sostegno dell'organizzazione, salvo poi riservarsi di decidere quelli sui quali fare convergere i voti controllati dalle cosche facenti capo all'organizzazione''. L'operazione, com'era prevedibile, ha suscitato una polemica politica molto accesa. Angela Napoli, deputata di Futuro e liberta', ha subito presentato un'interpellanza in cui chiede lo scioglimento del Consiglio regionale sottolineando che ''l'operazione Reale 3 evidenzia un palese condizionamento del voto nelle elezioni regionali della Calabria''. Alla Napoli hanno replicato i senatori del Pdl, parlando di ''battaglia, lancia in resta, contro i mulini al vento. La richiesta di scioglimento del Consiglio – hanno aggiunto – trae spunto da una vicenda giudiziaria che ha interessato un solo consigliere, le indagini sul quale sono ancora agli albori e la cui posizione deve essere valutata alla luce di tutte le garanzie di legge''. Di scioglimento del Consiglio ha parlato anche il senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. Richiesta fatta proprio in serata anche del leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro. A Lumia, in particolare, ha replicato il Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, che si e' detto ''incredulo'' per le affermazioni dell'esponente del Pd. ''Ho difficolta' a comprendere – ha aggiunto Scopelliti – se si tratti della stessa persona che in questi anni, nelle varie audizioni in Commissione Antimafia o negli incontri casuali al Senato, mi ha sempre elogiato, stimolandomi ad andare avanti per la mia strada''. Scopelliti poi, in merito agli arresti, ha sostenuto che ''chi chiede voti alla 'ndrangheta non comprende esattamente quale sia lo sforzo che la politica ha il dovere di produrre su questo territorio. Quello sforzo che io e tantissimi altri, in prima linea, stiamo cercando di diffondere e di mettere in campo quotidianamente''.