Reggio Calabria :: ‘ndrangheta: Magarò, le donne di mafia stanno cambiando.
REGGIO CALABRIA :: 15/02/2012 :: ”Nelle organizzazioni mafiose la donna ha sempre svolto un ruolo importante anche quando e’ vissuta ai margini dell’attivita’ criminale. Vi e’ sempre stata una ‘centralita’ sommersa’, che ha consacrato la donna ad elemento indispensabile e insostituibile. In origine e per molto tempo sono state, custodi dell’omerta’ e dell’indiscussa supremazia dell’uomo. Sono state e sono tutt’ora, lo strumento di rafforzamento delle cosche, attraverso strategie matrimoniali e alle donne, mogli e madri, e’ affidato il compito di trasmettere i disvalori della mafia alle giovani generazioni”.
Lo ha dichiarato Salvatore Magaro’, Presidente Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio Regionale della Calabria. ”Le donne di mafia hanno infranto il tabu’ della morte e la cultura della vita – dice Magaro’ – connessa alla loro stessa natura di madri e’ stata fagocitata dai codici d’onore e dai rituali di sangue. Nell’evoluzione dell’organizzazione mafiosa abbiamo assistito ad una ‘emancipazione’ della figura femminile al contrario: abili fiancheggiatrici sono divenute a volte determinanti nell’organizzazione, fino ad essere esse stesse capi, in assenza dei boss”.
”Per fortuna – aggiunge Magaro’ – qualcosa sta cambiando anche nelle donne di mafia. Giuseppina Pesce, Lea Garofano e Maria Concetta Cacciola e altre prima di loro, hanno squarciato il silenzio, hanno infranto il muro di omerta’ e paura, perche’ era troppo profondo il dolore della loro condizione e insopportabile l’angoscia del futuro. Dedicare l’otto marzo a tre donne che hanno pagato anche con la vita la scelta di liberta’ e’ opportuno e perfino doveroso, in una terra che ha il prioritario bisogno di riscattarsi dal dominio della ‘ndrangheta e sconfiggere la cultura mafiosa, diffusa e radicata”.