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Reggio Calabria :: Regione: Mangialavori si dimette da consigliere regionale, opta per il Senato.

REGGIO CALABRIA :: 26/06/2018 :: “Mi dimetto da consigliere regionale”. È quanto afferma il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori pochi giorni dopo la sua surroga a Palazzo Campanella in sostituzione di Wanda Ferro, eletta a sua volta deputato.

“Ho presentato le mie dimissioni formali – prosegue Mangialavori – dal Consiglio regionale della Calabria. La mia scelta è dettata dalla necessità politica e morale di dedicarmi fin da subito ai miei incarichi di senatore della Repubblica e di componente della commissione Attività produttive. Il mio ruolo di parlamentare, ottenuto grazie al voto di migliaia e migliaia di calabresi, mi permetterà di lavorare per il bene della Calabria da un’altra postazione istituzionale che mi onora e, al contempo, mi carica di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini della mia splendida regione. Non ho dunque intenzione di temporeggiare o di impegnare oltre gli uffici e le commissioni del Consiglio regionale deputate alla valutazione delle incompatibilità istituzionali”.

“La mia è una decisione – dice ancora il parlamentare – che nasce anche da una amara consapevolezza: troppo spesso i ‘palazzi del potere’ si occupano più dei problemi e dei privilegi dei loro inquilini che delle necessità dei cittadini, che assistono attoniti allo spettacolo di classi dirigenti completamente alienate dalla vita reale. Credo, invece, che la politica calabrese abbia bisogno di una profonda rigenerazione e di mettere finalmente in campo un progetto condiviso per la rinascita della nostra regione. La Calabria non può più permettersi di essere governata da una nomenclatura del tutto indifferente alle sue sorti, né può tollerare ancora il modus operandi autoreferenziale dei suoi rappresentanti istituzionali”. “Per quel che mi compete – conclude Mangialavori -, cercherò di onorare al meglio delle mie possibilità l’incarico che mi è stato affidato, nel tentativo di dare risposte a tutti quei calabresi che non hanno smesso di credere che un futuro diverso sia ancora possibile”.