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Reggio Calabria :: Trasporti: ntervento di Apindustria Calabria su Alitalia.

REGGIO CALABRIA :: 05/10/2013 :: Apindustria Calabria, associazione delle Piccole e Medie Imprese di Reggio Calabria, si unisce al coro di proteste ed esprime il pensiero degli Imprenditori in merito alla polemica di questi giorni sui collegamenti Alitalia dallo scalo reggino. Da quello che leggiamo, appena ricevuta notizia dell’ennesimo stillicidio dei voli cancellati dalla Compagnia di bandiera, la società di gestione del nostro Aeroporto ha lanciato un immediato grido di dolore che era una legittima richiesta di aiuto alle Istituzioni e alla politica.

Le uniche risposte che ne ha ricevuto sono state la rassicurazione che la situazione è sotto controllo, che i rapporti con la Compagnia sono ottimi e che, dopotutto, la pugnalata che Reggio ha ricevuto, volo più, volo meno, è uguale a quella ricevuta l’anno scorso, gli anni passati, e sempre. Cioè, l’aeroporto di Reggio viene per l’ennesima volta mortificato gratuitamente e, invece di fare il muso veramente duro con Alitalia, l’ENAC, e tutto il sistema italiano che ha ghettizzato e ghettizza sempre più il nostro territorio, chi ci dovrebbe rappresentare si profonde in genuflessioni verso il più forte, rimproverando chi ha osato ribellarsi ?? Ma quali interessi ci sono dietro tutto questo, chiede ApindustriaCalabria?

Giusto per inciso, per il pari volo di ieri, venerdì, il primo del mattino e l’ultimo della sera, prenotato nei medesimi tempi, quello da Reggio è costato oltre € 600,00, mentre quello da Lamezia € 250,00 c.a. Con la differenza che quello di Reggio era pieno come un uovo, mentre quello di Lamezia lo era a metà.

E allora, oltre ad ogni altra considerazione, la verità è questa : Reggio ha fame di volare, e riempie gli aerei anche a 600 euro, alla faccia dell’ipocrisia e della falsità di chi sostiene che Reggio non ha passeggeri. E’ legittimo chiedersi, a questo punto : Alitalia non dovrebbe abbassare i prezzi, visto che la richiesta c’è?

No, ha tutto l’interesse, invece, a che rimanga l’unica compagnia aerea sullo scalo, utilizzando anche la contribuzione, statale o regionale che sia. Ed ecco spiegati, secondo quanto si comprende dalle comunicazioni di stampa, il freno di ENAC su concessione e limitazioni, l’autogestione del servizio a terra (unico caso in Italia), il bluff del forzato annullamento del Reggio/Torino, e chissà cos’altro ancora, al fine di evitare l’ingresso di altre compagnie, ottenere ulteriori sovvenzioni pubbliche giustificate da inesistenti perdite, limitare i ricavi della società di gestione, appesantirne i costi e attuare di fatto un monopolio nello scalo. E tutto ciò, alla fine, determina anche il mancato intervento di eventuali concreti investitori per la privatizzazione dello scalo. ApindustriaCalabria lo ha detto in passato e continua a ribadirlo: quello di Reggio è un aeroporto di vero servizio e supporto al territorio e soprattutto alle sue attività economiche.

Tutto ciò che accade a riguardo il nostro scalo si è sempre tradotto e continua a tradursi in reali limitazioni all’utenza, e all’economia locale, assolutamente penalizzata e disincentivata a produrre. Tanto va visto, sostiene Apindustriacalabria, nell’unica ottica dell’emarginazione delle nostre aziende, della mancata realizzazione di infrastrutture sul territorio, dell’incentivazione all’economia dei grandi gruppi, segnatamente non meridionali.

Basta. Il Meridione, con Reggio che rappresenta il Meridione del Meridione, non può più essere utilizzato da polmone per vendere i servizi e i prodotti della parte ricca e produttiva del resto d’Italia, e ammortizzatore e paravento di sperperi fatti e fruiti altrove. Non possiamo più guardare inermi che il sistema Italia continui ad emarginare il nostro territorio e la sua economia, con il risultato voluto di spingere i giovani ad andarsene per sperare di dare valore alla loro esistenza, ovvero a restare chinando la testa e cadendo nell’anonimato, se non nelle mani della criminalità.

Tutte le forze sane di Reggio, ribadisce ApindustriaCalabria, devono fare fronte comune e esprimere, anche, se del caso, attraverso nuovi Rappresentanti e Istituzioni, azioni di forte civile protesta, al fine di ridare dignità all’intero territorio. Cominciamo da una chiara, univoca, sinergica e vera posizione mirata ad incrementare i collegamenti aerei da Reggio. Non abbiamo il diritto di subire le derisioni dei voli cancellati e di quelli artatamente prima inviati qui e poi dirottati su altri scali, i disagi dei prezzi spropositati, le ingiustizie dei mancati investimenti, le assurdità delle limitazioni. Chi non è d’accordo su queste legittime aspettative abbia la correttezza e l’onestà di farsi da parte, e stare zitto.