Rende :: La visita di monsignor Nunnari all’Ora della Calabria: ‘neanche i mafiosi colpiscono di venerdì santo’.
RENDE :: 27/04/2014 :: “Un giornale che chiude fa sempre tristezza, in modo particolare quando porta la voce della libertà”. L’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Salvatore Nunnari in mattinata si è recato nella sede centrale dell’Ora della Calabria per incontrare il direttore Luciano Regolo e la redazione.
“Sono venuto come vescovo ma anche come giornalista, sono stato segretario regionale nonché consigliere nazionale della Fnsi. Una voce libera si spegne – ha ribadito il presidente della Conferenza Episcopale Calabrese ha salutato – ed è giusto essere qui oggi per starvi vicino in un momento così duro e difficile. C’è poi da considerare un altro aspetto: i lavoratori e le loro famiglie che si trovano improvvisamente senza un reddito e in una situazione molto difficile perché oggi non è certo semplice trovare nuovi sbocchi professionale. Questa è la preoccupazione che mi rende ancora più triste”.
A tal proposito ha ricordato quando da sindacalista dell’Fnsi seguì da vicino la “tragedia” della chiusura del “Giornale di Calabria”, “il giornale di Mancini, lo chiamavamo noi. Era guidato da un grande direttore, Piero Ardenti. Andammo a Piano Lago, dove lo stampavano. Non ci fu verso di salvarlo. Ci fu poco da fare. E ora, cosa posso fare per voi? Vorrei aiutarvi”.
Il direttore dell’Ora gli ha risposto che già la sua presenza e la sua preghiera sono uno sprone e un aiuto, in un momento in cui tutta la redazione sta vivendo il calpestio delle libertà sindacali. A Luciano Regolo che ha ricordato quanto accaduto lo scorso venerdì santo quando, mentre i giornalisti erano in sciopero, il liquidatore ha ordinato la sospensione delle pubblicazioni e l’oscuramento del sito (senza alcuna motivazione né preavviso), Nunnari ha risposto significativamente: “Nel libro “Autobiografia di Cosa Nostra”, scritto da Giuseppe Caldarola, il boss pentito Messina dice che la mafia non ammazza solo di venerdì in memoria del venerdì Santo, in cui si ricorda la crocifissione di Gesù Cristo. Evidentemente nel vostro caso non c’è stata neppure questa accortezza”.
Nunnari, infine, ha auspicato che la squadra dell’Ora continui a fare il proprio lavoro, magari con una nuova proprietà e che nasca, secondo gli auspici presentatigli dal direttore, un nuovo polo di informazione organizzato in modo trasparente e imprenditorialmente efficace, con logiche proprie del mercato editoriale e non legate ad altri interessi. Poiché proprio la modalità di gestione “strumentale” – ha detto Regolo, spiegando al vescovo lo strano e antieconomico rapporto che legava la società editrice allo stampatore De Rose che ora vuole acquisire la testata – ha determinato il grave momento finanziario che sta condannando l’Ora nonostante gli ottimi risultati in edicola degli ultimi due mesi. La notte del 18 febbraio la testata subì la censura dell’Oragate (De Rose è ora indagato per violenza privata con Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino) e la sera del 18 aprile ha subito inoltre lo spegnimento della propria voce preparatorio all’acquisizione da parte dello stesso De Rose della testata.
Intanto nella giornata di domani, lunedì 28 aprile, a Reggio Calabria, i giornalisti dell’Ora hanno organizzato una tavola rotonda dal titolo “L’Ora della libertà di stampa”. L’appuntamento è fissato alle 11.30 nella sede di via San Francesco da Paola. Ai saluti dell’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fiorini-Morosini, seguirà un dibattito che vedrà protagonisti il direttore Luciano Regolo, il segretario del sindacato giornalisti, Carlo Parisi, il docente di diritto amministrativo dell’università Mediterranea, Francesco Manganaro, il direttore di Zoomsud.it, Aldo Varano. All’appuntamento è stato invitato anche il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, che non ha ancora potuto dare conferma della sua presenza, per gli impegni concomitanti con la commissione parlamentare antimafia che, da domani, sarà nella città dello Stretto per una “due giorni” di lavori.