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Rende :: Le Associazioni della disabilità e della cittadinanza attiva si mobilitano sul Bando.

RENDE :: 25/11/2009 :: Numerose realtà sociali tra cooperative e associazioni di volontariato radicate sul territorio cosentino si sono riunite ieri, martedì 24 novembre, presso la sede del CSV di Via Todaro, a Rende, su proposta dell’Associazione “Gli Altri Siamo Noi” di Cosenza, per discutere dell’avviso che la Regione Calabria sta per pubblicare relativo alle borse lavoro destinate ai disabili psico-fisici.

Cooperative e associazioni chiedono un immediato confronto con la Regione per superare alcuni elementi del nuovo avviso pubblico che appaiono in contraddizione con gli obiettivi prioritari del POR Calabria – Asse inclusione sociale. Le realtà sociali che hanno partecipato si sono soffermate, in particolare, su questi punti:

1.        Maggiore coinvolgimento delle OdV – Organizzazioni di Volontariato. Si chiede al Dipartimento n. 10 della Regione Calabria (lavoro, politiche della famiglia, formazione professionale, cooperazione e volontariato) l’immediata consultazione e il coinvolgimento delle OdV che operano sulle problematiche della disabilità e della tutela dei diritti e della cittadinanza attiva.

2.        Estendere la categoria dei beneficiari. Si ritiene necessario ristabilire coerenza tra la premessa del bando, la sua intestazione e il suo contenuto. I beneficiari non possono essere solo le persone con disabilità psichica in carico del CSM – Centro Salute Mentale e dei Centri Diurni, ma tutte le persone con disabilità, sia che siano in carico o non ai servizi delle ASP, richiamando le categorie previste dall’art. 1 comma a della legge 68/99 in cui si parla espressamente di minorazioni fisiche, psichiche, sensoriali o portatori di handicap intellettivo. Ciò risulta coerente, inoltre, con gli obiettivi specifici e operativi del POR Calabria che si rivolge a tutte le persone diversamente abili. Le associazioni, lungi dal voler  penalizzare le persone con disabilità psichica, affermano la necessità di dare pari opportunità ai soggetti portatori di diverse disabilità,  promuovendo i diritti di tutti.

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Rivedere l’articolazione interna dell’avviso  in cui è evidente una marginalizzazione degli interventi sociali a favore di quelli sanitari, un’esclusione delle famiglie e dei soggetti beneficiari delle work-experience dai processi di scelta e decisionali, l’assenza di interventi formativi, la carente definizione della necessità di avere un progetto condiviso per ciascun beneficiario. È necessario che le attività laboratoriali vengano svolte fuori dai contesti di cura  e che la scelta delle aziende sia fatta esclusivamente in funzione delle condizioni di salute del beneficiario che deve essere coinvolto nelle scelte che lo riguardano, secondo una cultura  che ormai permea la legislazione italiana da oltre un decennio. Infine si ritiene sia importante coinvolgere il Centro per l’Impiego della Provincia e le Associazioni datoriali nel collocamento mirato dei soggetti diversamente abili. Altrimenti l’avviso pubblico anziché essere uno strumento di integrazione rischia di creare ulteriori forme di esclusione e non di inclusione.

 

4.        Inclusione delle strutture pubbliche e private che si occupano di disabilità. È necessario sostituire la dicitura presente nel bando “CSM e Centri Diurni” con “le strutture competenti delle ASP e/o strutture e servizi pubblici, privati convenzionati, del privato sociale che hanno in carico la persona con disabilità e la sostengono nella vita quotidiana”.

5.        Valutazione delle competenze. Si propone che la valutazione delle competenze possedute venga effettuata possibilmente con la Classificazione Internazionale del Funzionamento e della disabilità (ICF 2001) recepita dal governo italiano e destinata a soppiantare il vecchio ICDH. Questa Classificazione è stata già sperimentata a livello ministeriale con risultati positivi ai fini del collocamento mirato. Inoltre vi è la possibilità di  usufruire della relativa formazione in modo gratuito sulla base di un PON che potrebbe essere utilmente collegato al POR in questione.  

All’incontro erano presenti: Itinerari Sperimentali di Rende, Il Tassello di Amantea, CIS – Coordinamento per l’Integrazione Scolastica della Calabria, Gli Altri Siamo Noi di Cosenza, Filo d’Arianna di Castrovillari, ANFFAS  – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale di Cosenza, AIPD – Associazione Italiana Persone Down di Cosenza, La Spiga di Cosenza, Amici di Francesco di Rose, Sociale Vivo di Rende, Radio 180, Promidea di Rende, Con Paola di Marano Marchesato, Lumen di Cosenza, FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Cosenza.

Alla mobilitazione possono aderire tutte le altre realtà sociali che condividono i punti e gli obiettivi dell’iniziativa. Per farlo si può contattare il CSV Cosenza all’indirizzo di posta elettronica promozione@csvcosenza.it o telefonando al numero 0984.464674.