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Rende :: Teatro: amore e stalking, si è concluso il laboratorio di Rossosimona.

La compagnia teatrale diretta da Lindo Nudo inaugura la residenza al Ptu con un percorso formativo.

RENDE :: 01/11/2011 :: Si è appena concluso al Piccolo teatro dell’Università della Calabria il laboratorio teatrale Amore e Stalking. Il laboratorio è la prima iniziativa organizzata da Teatro Rossosimona, associazione attiva all’Università e sul territorio da più di dieci anni, in seguito alla firma della convenzione che assegna per tre anni la gestione del Piccolo Teatro alla compagnia diretta da Lindo Nudo e a Libero Teatro di Max Mazzotta.

Un passo importante per Rossosimona che rinnova con quest’accordo la fruttuosa collaborazione con il Rettore e l’intero campus e trova nella disponibilità di tale sede preziosa opportunità di sviluppo.

Amore e Stalking inaugura così una nuova fase per la compagnia rendese, che riparte con un’attività che ne ha segnato la storia e la crescita. Da anni, infatti, l’attore e regista Lindo Nudo guida laboratori – dedicati prevalentemente a tematiche sociali – aperti a giovani, aspiranti attori o professionisti e finalizzati tra le altre cose a rintracciare materiale, suggestioni, idee per le produzioni della compagnia. Anche da Amore e Stalking, prima tappa di uno studio teatrale sul fenomeno dello stalking, nascerà nel 2012 uno spettacolo. Il laboratorio ha registrato 25 iscritti tra allievi attori e attrici, assistenti alla regia e assistenti alla drammaturgia.

Oltre alla nuova sede, Rossosimona ha festeggiato negli ultimi giorni anche l’importante riconoscimento tributato a Peppino Mazzotta dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Con lo spettacolo Radio Argo, produzione 2011 di Teatro Rossosimona, Mazzotta ha vinto infatti il premio “miglior attore”. «In Radio Argo – si legge nella motivazione della giuria – ha saputo costruire, sull’originale scrittura aspra e profonda di Igor Esposito, un compatto lavoro d’attore e regia, in cui i molti segmenti di un racconto antico e mitico proiettano i loro significati verso una contemporaneità disperata».

«La complessità della rappresentazione – aggiungono poi i critici – viene sostenuta interamente dall’attore che moltiplica la sua presenza fornendoci una prova di eccellente ed originale qualità».