TORTORA :: 03/06/2025 :: La Corte di Appello di Catanzaro, seconda sezione civile, ha rigettato la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune di Tortora in sede civile dopo la chiusura del processo penale denominato “Marlane”, conclusosi a suo tempo con l’assoluzione, dopo tre gradi di giudizio, di tutti gli imputati da tutti i reati. La Corte ha dichiarato estinto il procedimento civile condannando l’ente – unico ricorrente per il risarcimento tra le parti civili costituitesi nel processo penale – al pagamento di spese processuali, in alcuni casi interamente e in altri compensando tra le parti in causa, per una somma di circa 80 mila euro più spese accessorie. Le richieste del Comune di Tortora ammontavano a circa 20 milioni di euro ed erano state avanzate nei confronti di Manifatture Lane Gaetano Marzotto & Figli Spa, proprietaria all’epoca dei fatti contestati in fase penale dell’ex fabbrica tessile Marlane di Praia a Mare, in provincia di Cosenza, di alcuni dirigenti del gruppo industriale e di quadri locali operativi in Calabria, oltre che di Eni, citata nel procedimento penale come responsabile civile. Il processo Marlane vedeva gli imputati accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo aggravato, lesione colpose aggravate, disastro ambientale aggravato e rimozione o omissione aggravata di cautele antinfortunistiche in riferimento alle malattie contratte da ex operai dello stabilimento tessile praiese, alcuni poi deceduti, e all’inquinamento dell’area circostante come conseguenze delle lavorazioni svolte in fabbrica.
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