SCALEA :: 18/08/2025 :: Cassonetti stracolmi, cestini pubblici traboccanti, sacchi abbandonati ai bordi delle strade. L’emergenza rifiuti non risparmia Scalea e i comuni limitrofi, trasformando in un incubo quello che dovrebbe essere il periodo più vivace e accogliente dell’anno.
A pesare, secondo molti residenti, sono soprattutto i parchi residenziali e turistici, diventati in larga parte il fulcro della crisi. Se negli anni passati il flusso turistico si distribuiva su lunghi periodi – con famiglie che trascorrevano anche tre mesi interi al mare – oggi le vacanze si concentrano in pochi giorni o settimane. Questo cambiamento porta a picchi improvvisi di presenze, e con essi a un volume di rifiuti insostenibile per la raccolta locale.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: cumuli di indifferenziata, contenitori insufficienti e turni di raccolta che non riescono a stare al passo con le necessità. La situazione non riguarda solo Scalea ma si estende a gran parte del territorio, con diversi comuni della Riviera dei Cedri e dell’entroterra in forte affanno.
Neppure le attività commerciali riescono più a gestire la mole di scarti prodotti. I titolari di bar, ristoranti e negozi lamentano difficoltà crescenti: locali costretti a tenere sacchi in attesa del ritiro, spazi esterni occupati dalla spazzatura e clienti sempre più infastiditi da un contesto che stride con l’immagine turistica del territorio.
Il rischio è duplice: da un lato il degrado ambientale, con strade e piazze invase dai rifiuti; dall’altro un grave danno d’immagine, che rischia di allontanare i visitatori in un periodo già segnato da vacanze brevi e presenze ridotte.
Serve ora un piano immediato, capace di rafforzare il sistema di raccolta e responsabilizzare cittadini e gestori dei parchi. Solo così si potrà evitare che l’emergenza rifiuti cancelli la vocazione turistica di Scalea e dell’intera Riviera.