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Roma :: Libri: la biografia di Giacomo Mancini sarà presentata domani alla Uil.

ROMA :: 01/12/2009 :: ''Giacomo Mancini, biografia politica''. E' il saggio, edito da Rubettino, a firma di Antonio Landolfi che sarà presentato a Roma domani alle 16 presso la Uil-Salone Bruno Buozzi- via Lucullo 6. Interverranno Luigi Angeletti, Carlo Fabio Canapa, Emanuele Macaluso, Marco Pannella, Giorgio Benvenuto. Coordinerà il dibattuto Gianni Salvarani.

Deputato per dieci legislatura e tra i massimi dirigenti nazionali del partito socialista fino ad assumerne la segreteria negli anni settanta, Mancini e' una figura che attraversa la storia dell'Italia repubblicana e che rivive nel libro di Landolfi, docente universitario, studioso della storia italiana, presidente della Fondazione intitolata all'esponente socialista. Un libro che ricostruisce le tappe principali del percorso politico e umano di Mancino. Dalla nascita del socialismo in Calabria, di cui il padre fu tra i fondatori (anch'egli parlamentare e ministro ed alla cui scuola Giacomo Mancini iniziò la sua formazione culturale e politica) all'esperienza nella Resistenza a Roma, alle iniziali esperienze di partito in Calabria, all'ascesa politica nella dirigenza del Psi, alla significativa attività di ministro nell'esperienza del centro-sinistra come Ministro della Sanità, dei Lavori Pubblici e del Mezzogiorno. In questa biografia, Landolfi ricorda anche molte delle iniziative assunte da Mancini in difesa dei diritti dei cittadini e interventi sui vari casi di mala giustizia a cominciare dal ''caso Tortora''che gli procurarono ostilità e ritorsioni anche da parte di ambienti giudiziari che egli criticava, tanto che poi ci fu anche un ''caso Mancini''. Landolfi si sofferma anche sulla convinta partecipazione di Mancini alle vicende del socialismo europeo testimoniato dalla sua collaborazione con Mitterand ed il suo appoggio ai socialisti greci, portoghesi e spagnoli in esilio al tempo della dittatura nei loro Paesi. E ricostruisce infine la contrapposizione tra Mancini e Craxi che si consumò dalla fine degli anni settanta alla crisi del Partito Socialista.