Roma :: Sallusti: Farina, articolo a firma Dreyfus è mio.

ROMA :: 27/09/2012 :: “Chiedo umilmente scusa alla persona offesa, il magistrato dottor Cocilovo, perche’ le notizie riferite, su cui si basa quel commento, sono sbagliate – ha proseguito il deputato – Il dottor Cocilovo non aveva obbligato alcuna ragazza ad abortire – come ha riferito l’articolo di cronaca su cui ho impostato la mia opinione – l’ha autorizzata, fatto che per me resta gravissimo, ma di certo non e’ la stessa cosa. Chiedo quindi scusa”. “Sulla base di questa mia testimonianza, chiedo umilmente per Sallusti la grazia del Capo dello Stato che, in quanto grazia, e’ come la pioggia che benefica anche chi non lo chiede e, dunque, puo’ bagnare anche la testa caparbia di Sallusti, oppure chiedo si dia spazio alla revisione del processo”.

Farina ha spiegato di non aver rivelato prima di aver scritto lui l’articolo perche’ non era a conoscenza del processo e della condanna fino a pochi giorni fa “Ho domandato, allora, se la mia testimonianza, con cui mi fossi attribuito l’articolo, avrebbe potuto essere utile a qualcuno o a qualcosa. Mi e’ stato detto di ‘no’; la Cassazione non valuta il merito, gia’ stabilito, ma la forma, giudica la congruita’ del diritto. Per me, pero’, una questione decisiva e’ stata piuttosto un’altra. L’ordine dei giornalisti nel gennaio 2006 svolse un’indagine per scoprire chi si celasse dietro la firma Dreyfus. Sospettava fossi io. Se avesse accertato questa identita’, mi avrebbe impedito di esprimere la mia opinione e avrebbe sanzionato il direttore che me lo consentiva. Sallusti sostenne che Dreyfus era un nome collettivo, come Elefantino per il quotidiano Il Foglio. Egli fece questo per amore della mia liberta’ e della mia persona, tutto per consentirmi liberta’ di opinione, di pensiero e di scrittura in cui vedeva coincidere la mia passione per la vita”. “Ho cosi’ confidato fino all’ultimo nella remissione della querela da parte del magistrato, fino all’ultimo istante – ha concluso Farina – Non e’ accaduto. Sallusti intende affermare, costi quello che costi, un principio. Ora spero che quanto detto possa contribuire ad impedire un obbrobrio, consentendogli pero’ di affermare questo principio. Una sentenza emessa in nome del popolo italiano non puo’ basarsi su un falso storico e, quando accade, questa sentenza va corretta. Sallusti non ha scritto quell’articolo. Se qualcuno deve pagare per questo, sono io”.