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Rosarno :: Cgil Gioia Tauro: la Regione assente alla visita di Riccardi.

ROSARNO :: 22/01/2012 :: E’ da poco passata la visita del Ministro Riccardi a Rosarno, un segno importante, voluto con forza dall’esponente di governo a sostegno del territorio e dell’amministrazione di Rosarno. Più volte, infatti, l’amministrazione rosarnese aveva lamentato di essere stata lasciata sola dalle istituzioni. Tutti gli onesti stanno apprezzando lo straordinario impegno per la legalità che il sindaco di Rosarno, anche con grande sacrifico personale, sta mettendo in campo; questo non deve rimanere vano.

Dalle nostre parti non essere lasciati soli è importante, ha un alto valore simbolico, rappresenta, soprattutto, la forza dello stato nei confronti della ‘ndrangheta. Anche noi, come Cgil, abbiamo fatto di tutto per esserci ed offrire la nostra disponibilità a collaborare. Grande assente agli occhi di tutti, invece, la Regione Calabria che ha perso un importante occasione per mettersi a servizio della risoluzione di uno dei problemi più grandi del territorio. La Giunta Regionale si è così sganciata dal  dare supporto al percorso che, a partire  campo di San Ferdinando, il governo ha voluto avviare.

La mancata presenza della Regione Calabria pesa socialmente e non può essere taciuta .Essere presenti all’avvio di un nuovo percorso, che speriamo  allevi non solo i disagi e sofferenze dei ragazzi stranieri, ma getti le basi per la giusta integrazione con la popolazione del territorio, è un dovere. Il Ministro ha fatto capire che ha le idee chiare.

I ritardi della Regione Calabria su Rosarno sono antichi, non tutti addebitabili certo a questo esecutivo, ma oggi rischiano di divenire ingiustificabili non supportando l’azione del Governo. La Regione con la mancata erogazione dei fondi per il campo prima a scaricato il Comune di Rosarno e adesso scarica forse il governo?

Se questo è accade è grave. Non ci sarà, infatti, mai una vera integrazione se non miglioreranno le condizioni strutturali dell’economia e del lavoro. Questo può avvenire solo se la regione, programma e orienta  al meglio la trasformazione dell’agricoltura facendola divenire da assistita a produttiva e da quantitativa a qualitativa. Nulla cambia se non si modificano le regole dell’ingaggio di manodopera inserendo forme di controllo pubblico sulla trasparenza e il rispetto dei diritti.

In queste materie le Regioni esercitano un ruolo importate attraverso la programmazione delle risorse U.E ed il governo del mercato del lavoro. Non si può certo  pensare che possano esserci interventi seri e positivi se la Regione continua ad essere assente. Come Cgil pensiamo che non è mai troppo tardi e confidiamo in un gesto di buona volontà da parte del Presidente Scopelliti affinché avvii da subito offra la piena disponibilità a governo e avvii  un confronto con le parti sociali per colmare i già pesanti ritardi.

Antonino Calogero
Segretario Generale Cgil