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Rosarno :: La rivolta degli Extracomunitari.

ROSARNO :: 09/01/2010 :: Rosarno va a fuoco: gli abitanti sparano agli immigrati e ne feriscono alcuni, gli extracomunitari mettono a ferro e fuoco il paese, dando l’assalto alle auto con donne e bambini, ferendo gli italiani. Nonostante cali la notte continuano i saccheggi, le devastazioni, gli incendi alle auto, infissi sventrati. Il bilancio: nove italiani e sei stranieri feriti, la gente è terrorizzata. 

Questo è lo scenario che si è sviluppato nelle ultime ore nella cittadina di Rosarno, terza zona d’Italia per densità di stranieri dopo Napoli e Foggia, con cinquemila immigrati di 23 diverse nazionalità su una popolazione di sedicimila abitanti. Sono lavoratori stagionali che si stabiliscono in inverno per la raccolta degli agrumi e poi si spostano verso nord, direzione Puglia e Campania per la raccolta dei pomodori. Vivono in condizioni disumane, dormono per terra senza un materasso, accampati in fabbriche dismesse, con un bagno chimico fatiscente per duecento persone, assistiti solo da Caritas, Libera e Medici senza Frontiere. Devono poi sottostare al ricatto della ‘ndrangheta, sfruttati e sottopagati (20 euro al giorno) e costretti a pagare 5 euro al giorno come “tassa di soggiorno”. Condizioni di vita inaccettabili, in un clima di sfruttamento e derisione, inevitabile che la bomba prima o poi scoppiasse.

Ieri sera degli immigrati sono stati feriti da alcuni colpi di carabina ad aria compressa. In tutta risposta un gruppo di circa 150 immigrati hanno raggiunto la Statale 18 che porta a Gioia Tauro bloccandola. Altri invece hanno marciato verso il centro cittadino: sassaiole, negozi saccheggiati, abitazioni danneggiate, cassonetti ribaltati e incendiati insieme a numerose automobili. La Statale viene bloccata anche dall’altra parte, creando così due fronti di guerriglia. Armati di spranghe e bastoni gli immigrati invadono le strade della città.

Intervengono le forze dell’ordine che provano a tenerli sotto controllo, ma con scarsi risultati, sono in pochi quindi usano i lacrimogeni. Arrivano i rinforzi in tenuta antisommossa, la tensione è molto alta, una carica disperde gli immigrati nel centro cittadino. Si aprono le trattative per attenuare la situazione.

Maria Teresa Calarco