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Sangineto :: Il nuovo Sindaco Guardia dimostra di non essere portato per il cambiamento.

SANGINETO :: 25/06/2011 :: Non è trascorso neppure un mese dall’inizio dell’operatività della nuova amministrazione del sindaco di Sangineto Michele Guardia che la Casil è costretta a registrare il fallimento dell’auspicato cambiamento che desse alla cittadina tirrenica quello scossone indispensabile al rilancio del turismo, dell’occupazione e dell’indotto.

Purtroppo ancora una volta si ha la conferma che il politico è legato più alla  poltrona che all’interesse generale. E’ amaro constatare che a distanza di 150 anni il potere matriarcale instauratosi in Calabria con l’unità d’Italia è di difficile sradicamento.
L’interesse privato è una brutta bestia.
Dov’è quel Lalia che dai banchi dell’opposizione della Giunta Marinelli si accodava alla Casil chiedendo all’Ispettorato per la Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di intervenire con la dovuta autorevolezza onde portare ordine nella illegittima assunzione del contabile   Giuseppe Gamba nella posizione di funzionario di categoria D, pur non possedendo la indispensabile laurea?
E’ possibile che l’assessore Lalia ha già dimenticato il contenuto della nota della  Presidenza del Consiglio dei Ministri del 6.07.2010 ad egli inviata  per conoscenza?
Forse diffidarne risultata l’esatta definizione,  allorquando ci chiedeva un incontro per  poi dileguarsi fino a disperdersi.
Come si fa a censurare l’operato dell’uscente amministrazione, invocando il cambiamento di rotta, ingannando elettori e sostenitori  se poi di cambiamento si ha soltanto nei nomi degli amministratori?
E’ possibile che la classe politica ha totalmente perduto il senso del rossore?
Ci rammarica dover riconoscere che si è sbagliato nel sostenere la coalizione del Sindaco Michele Guardia  a discapito di quella di Pietro Palermo e non perché avremmo potuto meglio sperare ma per non essere coinvolti in responsabilità morali nell’indicare il meno peggio per trovarci poi con il peggiore
Comunque cinque anni di malgoverno sono una infinità se si aggiungono al degrado dei lustri precedenti
Non ci resta che invitare i turisti a ricercarsi altra spiaggia ed i disoccupati o in cerca di prima occupazione di volgere lo sguardo altrove perché dalla classe politica locale non avranno nulla da attendersi se non l’offerta  di qualche  piattino di lenticchie in ambito clientelare, becero  e spersonalizzante
Ripetere assunzione di chi fino al giorno prima delle elezioni se ne invocava l’illegittimità è fatto molto più grave di quello consumato dalla precedente giunta Marinelli
Aver  poi  cercato riparo in una diverso riferimento al Tuel e soprattutto in una risibile deliberazione non fa che accrescere la indignazione per una partenza pessima della compagine Guardia in cui ci si attendeva  una inversione gestionale                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   
Infatti il Sindaco Guardia forse  non si è reso conto, nel redigere il Decreto prot. 2933 datato 11.06.2011 ed in vigore retroattivamente dal  3.06.2011, bensì la pubblicazione all’albo  in data 15.06.2011, che si sarebbero dovute evitare espressioni  micidiali (richiamando dichiarazioni attribuite ad una dipendente con laurea ed inquadrata nella categoria apicale dell’Ente), come   “….Detta dipendente ha dichiarato onestamente, la non disponibilità a ricoprire le funzioni gestionali del Settore ……” e  “… per mancanza di professionalità….” E quindi di dover ricorrere all’esterno
Orbene se una dipendente di categoria “D” con la prevista fungibilità delle mansioni  riconosce la sua impreparazione a ricoprire un ruolo di propria spettanze con l’aggravante del possesso della laurea, è fatto grave su cui l’amministrazione del Sindaco Guardia non può far finta di niente e sanare il tutto  con la ripetizione dell’assunzione esterna precedentemente censurata
In effetti delle due una o la dipendente mente per acquiescenza e consiglio politico, facendo posto all’assunzione esterna, oppure effettivamente riconosce di non avere i requisiti per cui viene retribuita
Nel primo caso necessita attivare le procedure disciplinari dopo la notifica di un preciso ordine di servizio a cui la dipendente è tenuta ad adempiere
Nel secondo caso, ovvero, se un funzionario apicale riconosce effettivamente  la sua inefficienza ed impreparazione rifiutando di conseguenza un incarico di competenza, non può che scaturirne la revisione della posizione lavorativa con diminuzione di inquadramento.
Non può un Comune sopportare una spesa di categoria apicale per un lavoro di impiegato di categoria “C”, altrimenti saremmo nel danno erariale se non anche nel peculato, nell’abuso e nell’omissione
A meno che la interessata laureata non chiarisca la sua posizione riformandone  quella in delibera. E poi perché il Sindaco Guardia non ha avviato a formazione della laureata a prescindere, disponendone nel contempo  l’affiancamento?
E  perché richiamare in servizio il medesimo dipendente esterno all’organico dell’Ente, seppure al momento fino al 30.09.2011, per adempiere ad atti quali la redazione del Conto consuntivo 2010, prevedendo addirittura una cospicua indennità, quando l’adempimento doveva perentoriamente eseguirsi entro il 30.04.2011?
Si è valutata la grave ricaduta negativa anche in ordine al ritardo della liquidazione della rata governativa che porrà in grave difficoltà gli equilibri di bilancio, dovute proprio all’ingiustificata mancata  redazione nei termini di legge del Conto consuntivo 2010?
Si sono valutate le gravi difficoltà per gli equilibri di bilancio quale causa di siffatta inadempienze prima di richiamarlo in servizio e prima ancora di disporne una indennità annua in luogo di riservarsi il risarcimento per il danno prodotto dal ritardo nella redazione del Cono consuntivo, da parte del medesimo richiamato in servizio?
Riteniamo proprio di no altrimenti saremmo in presenza di politici difficilmente qualificabili.

Franco Scrivano Segretario generale Casil