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Sanità: sindaco Roseto, in zona ambulanze senza medico.

ROSETO CAPO SPULICO :: 18/01/2022 :: “Siamo stanchi di doverci affidare al caso, alla fortuna, alle preghiere, ogni qualvolta ci sia il bisogno di soccorsi. Quel diritto alla salute costituzionalmente sancito deve valere anche qui, nell’Alto Ionio Cosentino”. Lo sostiene il sindaco di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia, in un comunicato nel quale si afferma che domenica 16 gennaio, un giovane di Roseto Capo Spulico, colpito da un ictus, è stato soccorso da un ambulanza non medicalizzata e solo successivamente, viste le condizioni di salute critiche, è stato allertato l’elisoccorso per il trasporto d’urgenza all’Ospedale di Cosenza. “Fortunatamente – è scritto nella nota – il 40enne, bagnino di salvataggio in una nota struttura del posto, è riuscito a superare la fase critica ed è ora ricoverato nel nosocomio cosentino, ma la vicenda ha riportato alla mente quanto accaduto al suo collega, Piero Roma, deceduto a causa di un infarto lo scorso novembre. Anche in questa circostanza, infatti, l’ambulanza inviata dal 118 era priva di medico a bordo e, nonostante la tempestività dei soccorsi del personale sanitario giunto sul posto, la sua giovane vita si spense lasciando profonda amarezza e tantissima rabbia. Due storie diverse, il cui comune denominatore è, ancora una volta, l’inadeguatezza della sanità calabrese che, soprattutto a queste latitudini, continua a mostrare inefficienze e storture che ricadono, come sempre, sulla pelle dei cittadini”. “Sebbene si sia accolta con piacere la notizia della riapertura dell’Ospedale ‘Chidichimo’ di Trebisacce come ‘Covid Hospital’ per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata alla pandemia – prosegue la nota – restano le incertezze sul presente e sul futuro del presidio ospedaliero di riferimento per l’Alto Ionio Cosentino. Non è più tollerabile, infatti, la costante incertezza nella quale vivono le Comunità di questo territorio, per cui una chiamata di emergenza al 118 si trasforma in una ‘roulette russa’ nella speranza di beccare un’ambulanza medicalizzata e un pronto soccorso davvero pronto ad accogliere i pazienti. La gestione dell’emergenza-urgenza in Calabria, e in particolar modo nell’Alto Ionio, merita un deciso cambio di rotta. L’assenza di un presidio ospedaliero attivo e funzionale, di un Pronto soccorso adeguatamente strutturato e di una rianimazione ad esso collegata, la carenza di personale e l’impossibilità di garantire un primo intervento con ambulanze medicalizzate che possano stabilizzare i pazienti per il trasferimento in ospedale, sono le principali criticità della Sanità locale e regionale. A tutto questo si deve aggiungere, ancora oggi, la mancata applicazione della sentenza del Consiglio di Stato per la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce che, considerati i tempi per la realizzazione dell’Ospedale della Sibaritide, ha il sapore della beffa”.