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Santa Maria del Cedro :: La Marina è una Zona Franca.

SANTA MARIA DEL CEDRO :: 17/10/2009 :: L'estate come ogni anno è finita, tutta di un botto, da un giorno all'altro, velocemente: un giorno prima migliaia di persone, il giorno dopo deserto assoluto. Questa è l'estate turistica nella Marina di Santa Maria del Cedro, grosso agglomerato di case, nato a ridosso degli anni settanta producendo uno sviluppo edilizio enorme, selvaggio, barbaro e senza un briciolo di rispetto per le norme che regolano l'assetto urbanistico di un comune, e senza un piano serio di sviluppo turistico.

La provvidenza in seguito ha aiutato molti con il condono edilizio. Le case della zona Marina d'inverno sono abitazioni fantasme, assolutamente deserte ed abbandonate, e d'estate affittate in modo selvaggio ed indiscriminato ad una pseudo e folta popolazione turistica. Basta tener presente che un appartamento di circa 50 mq. ospita nel mese di agosto tra le otto, nove, dieci persone, se non di più: questo per mantenersi molto bassi in numeri di persone. Molte volte l'appartamento viene fittato e contrattato da una sola famiglia, poi durante il mese di soggiorno avviene il cambio settimanale, e si scopre che l'affitto è in comproprietà: una settimana a famiglia, con buona pace del proprietario. Tutto questo crea nell'abitato marino un enorme aumento della popolazione che, effettivamente, non potrebbe risiedere in condizioni normali in simili appartamenti mini o medi che siano; si produce un'enorme quantità di rifiuti urbani che il comune a fatica riesce a smaltire, superiore a quello che realmente tali appartamenti potrebbero produrre, creando un aggravio non pagato alle casse del comune; ed infine la più importante: si verifica una mancanza reale e tangibile delle più elementari norme di sicurezza in tale zona da parte di chi dovrebbe: mai un controllo, anche per sapere effettivamente chi risiede in  tali appartamenti;  mai un vigile urbano che si sia fatta una passeggiatina su corso del Tirreno, mai. Nella marina di Santa Maria del Cedro non esiste nessuna vigilanza da parte degli organi comunali,  in qualsiasi orario ed in qualsiasi giorno. Ogni tanto da notizie giornalistiche sappiamo di retate o arresti operate dalle forze dell'ordine nel nostro territorio. Per non  parlare, infine, dell'inquinamento acustico ed ambientale prodotto da una infinità di impianti fonici fuori legge che producono suoni incontrollati: dal più piccolo esercizio pubblico al più grande: nessuno di questi è a norma per produrre suoni, nessuno di loro ha mai osservato la legge quadro 447 del 26/10/95, e nessuno interviene,  nemmeno su segnalazione dei cittadini. Il piano bar viene confuso con la più assordante musica da piazza. Non c'è verso di far cessare tale inquinamento acustico, da anni qualcuno lotta per far cessare tale situazione di degrado ambientale. Nei mesi estivi, e solo nei mesi estivi, non cercateli mai negli altri mesi, si vede qualche operatore ecologico, stanco e annoiato, cercare di pulire lungo la strada  rifiuti di ogni sorta: dalle bottiglie di plastica ai cartoni delle pizze; dalle buste di plastica piene di rifiuti agli abbondanti escrementi  dei cani che la male educazione dei loro padroni lasciano durante la loro passeggiatina. Purtroppo questa è la fotografia dell'estate turistica della marina di Santa Maria del Cedro: chi non vi abita o chi non si ferma a guardare, o non sa o non vuole sapere che esiste tale realtà. Una vigilanza adeguata e costante eviterebbe brutte ed amare situazioni a chi realmente ed effettivamente vi vive e vi abita stabilmente. Un maggiore controllo tra la popolazione estiva, ai cosiddetti fittuari occasionali, eviterebbe il fitto selvaggio degli appartamenti. La zona mare non potrà che averne beneficio. Sono anni che si sogna l'avverarsi di ciò, ma, forse, non sono maturi i tempi:  per quanto tempo ancora sarà un puro ed effimero sogno? Ci sarà qualcuno che avrà a cuore tale zona?

Annibale Avolicino
avolicino@interfree.it