Scalea :: Alessandro Bergamo interviene sulla questione “Galullo”.
Non c’è da meravigliarsi se lo stesso giornalista del Sole 24 ore ha respinto l’invito dal momento che ha assistito al silenzio tombale di tutte le istituzioni da lui coinvolte. Infatti il sig. Galullo avrà pensato: “Se protestano solo 5 o 6 semplici consiglieri comunali alla mia diffamazione della loro società e a tutti gli altri non gliene frega niente vuol dire che gli sta bene così”. Il probabile pensiero di Galullo sulla qualità umana di questo territorio trova appunto riscontro nella ignavia e nell’indifferenza dell’altra “..miserevole poltiglia di scansafatiche e malaffare, di ‘ndrangheta e massoneria deviata…” di tanti amministratori locali (sindaci, consiglieri provinciali, presidenti di enti, e persino sindacati) che evidentemente chiusi nel loro microcosmo di interessi politico-elettorali e calcoli di bottega, si sono lasciati scivolare addosso l’abito istituzionale le infamie del giornalista. Il corrispondente locale di “Calabria Ora”, invece, è stato l’unica voce sensibile che ha ripreso la protesta dei consiglieri comunali di opposizione di Scalea, che ben altra considerazione e solidarietà avrebbe avuto se fossimo un popolo orgoglioso e fiero, realmente unito nella rivendicazione di onestà e di laboriosità, respingendo con un solo forte grido le falsità dei luoghi comuni sulla nostra terra. Che non dovremmo abbandonarla a ingiuste illazioni, ma piuttosto veramente amarla e difenderla, così come in altra misura avviene nel nord Italia.
Alessandro Bergamo