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Scalea :: Bergamo interviene sul “talk show” mediatico del sindaco Basile.

SCALEA :: 20/11/2010 :: E’ davvero singolare che il Sindaco Basile, dopo 7 ore di discussione in Consiglio Comunale, abbia ritenuto parlare solo qualche giorno dopo e attraverso la stampa. Evidentemente immagina che senza contraddittorio possa essere più convincente, ma per fortuna, nel tempo di internet, tutti possono assistere al dibattito politico locale standosene comodamente seduti a casa.

Infatti, è contraddittorio proprio il Sindaco Basile che parla di “comizio logorroico” di Campilongo mentre in Consiglio Comunale ha dichiarato addirittura “illuminanti” le affermazioni dell’ex vicesindaco, apprezzandone la ricostruzione delle vicende legate alla gestione economico-finanziaria dell’ente. Noi di Scalea Libera che abbiamo sempre combattuto quella allegra gestione economica, avevamo sperato che il nuovo sindaco invertisse la scellerata rotta  e avevamo avuto un atteggiamento responsabile per consentirgli di gestire con tranquillità il Comune di Scalea. Ci eravamo illusi perché niente è cambiato. Anzi per molti aspetti è peggiorato perché mentre questa amministrazione ha aumentato i tributi comunali fino al 40 %, chiedendo pesanti sacrifici alla gente, continua a spendere decine e decine di migliaia di euro: assunzioni clientelari, contributi economici, sponsorizzazioni, incarichi legali, acquisti di attrezzature superflue, ecc. E tutta l’enorme massa di spesa avviene senza controllo, perché nella giunta comunale – e Scalea è l’unico caso al mondo – non è presente l’assessore al bilancio. Ed allora capita che in giunta c’è chi spende e spande alle spalle del povero consigliere Di Giorno il quale deve tappare buchi e falle, e difendere l’ente alla Corte dei Conti. Dal risentimento di Basile si evince che è estraneo alla società scaleota, non avendo mai assistito ad un Consiglio Comunale ritiene che il dibattito politico sia offensivo. Chi ha seguito il Consiglio sa perfettamente che non si tratta di offese ma di un dibattito che dovrebbe insegnare qualcosa al  dott. Basile, meno arroganza e il rispetto della legge. Ma la distanza del Sindaco anche dalla memoria recente di Scalea si evince anche dalle accuse che mi muove in ordine alla commissione di inchiesta sui tributi che fu da me voluta nel 2006 e che riguardò esclusivamente l’emissione delle cosiddette “cartelle pazze” della società S. Giorgio e Ausonia, non certamente le ruberie della Tributi Italia del 2009, che puntualmente con Palmiro Manco portai all’attenzione. Basile doveva rappresentare la novità importante per Scalea, ma il fallimento precoce della sua azione amministrativa è ormai inevitabile.

Alessandro Bergamo