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Scalea :: Convegno sulla dialisi e gli effetti suo pazienti.

SCALEA :: 20/06/2017 :: Si terrà il prossimo 24 giugno, sabato alle ore 17.00 presso la Biblioteca comunale, p.zza Maggiore De Palma a Scalea, il convegno medico organizzato dall’Aned, associazione dializzati e trapiantati. Si parlerà di multidisciplinarietà del dializzato, Piano diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta), Gli aspetti sociali del malato, La cultura della donazione, Esperienze.

Saranno presenti Gennaro Licursi, Sindaco di Scalea, Marcello D’amico, Assessore comunale Scalea e dirigente medico, Eugenio Orrico Assessore comunale Scalea, Vincenzo Cesareo Direttore medico dello Spoke Cetraro-Paola, Gianni Amendola, Responsabile U.O. Dialisi, Lucia Ferrari, Nefrologo, U.O. Dialisi Praia a Mare, Roberto Pititto, Nefrologo, U.O. Dialisi Amantea, Dario Montera, Nefrologo U.O. Dialisi Paola, Angela Riccetti, Responsabile del Capt di Praia a Mare, Antonio Montuoro, Segretario regionale Aned, Giuseppe Vanacore, Presidente nazionale Aned, Pasquale Scarmozzino, Vicesegretario Nazionale Aned. Inoltre prenderanno parte al convegno l’assessore regionale al welfare, Federica Roccisano, il consigliere regionale Giuseppe Aieta e il direttore del distretto Giuliana Bernaudo.

Presiede il Direttore generale dell’Asp, Raffaele Mauro. Coordina i lavori Antonello Troya, giornalista, delegato Aned Cosenza. Durante l’incontro sarà sottoscritto un protocollo d’intesa tra Asp, Aned e assessorato regionale al welfare sulla creazione di un gruppo di lavoro a sostegno delle necessità familiari e sociali del malato.

“Il sostegno dell’Asp e del distretto è forte per i dializzati – viene evidenziato – per cui si rende necessario focalizzare maggiormente i problemi che il malato ritiene di poter risolvere approntando linee guida che saranno espresse nel corso del convegno, soprattutto quelle sociali. Un dializzato non è un malato comune. Si tiene in vita grazie a delle macchine. Lo stress quotidiano è forte. Ne risente il fisico ma anche la mente. Gli sbalzi psicologici fanno del malato una persona da aiutare e quindi sostenere”.