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Scalea :: La Scossa: Avanti con la secessione dal Parco del Pollino

Sono troppi gli anni senza risposte, la riflessione attuale deve essere un monito per la realizzazione di un area protetta autonoma e autogestita.

SCALEA :: 08/05/2007 :: Troppo tempo è passato da quando si sussurrava a chiare lettere lo sviluppo di un territorio come quello dei Monti di Orsomarso, troppi  uomini sono passati sotto l’architrave della porta della sede dell’Ente Parco senza donare al territorio quello slancio di entusiasmo che solo un progetto portatore di sviluppo dà alla comunità. La Basilicata lamenta un rappresentante dell’Ente, ma il problema non è l’appartenenza ad un territorio o ad un partito di un commissario o Presidente del Parco, il problema oggi è rappresentato dalla mancanza di volontà di chi si carica di quella responsabilità istituzionale come la gestione dell’Ente.

Il Parco Nazionale del pollino attualmente è un fallimento da tutti i punti di vista, nelle nostre zone aver avuto un Presidente del Parco Calabrese non è servito a niente, questo per dare un esempio che l’appartenenza territoriale non c’entra niente con la Politica gestionale di un potenziale socio-economico e un patrimonio naturalistico di così grande portata. Lo dimostrano i fatti e le continue minacce anti-ecologiste enunciate giustamente dai gruppi ambientalisti della Lucania e della Calabria, lo dimostrano, soprattutto, lo spreco delle risorse economiche, le consulenze date agli amici di partito senza risultati ottenuti, la mancanza di progetti di valorizzazione dei territori del Parco, il taglio di foreste, la mancanza di trasparenza su progetti di costruzione di centraline a Biomassa nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, di dubbia fertilità economica, i patti e gruppi di azione locali creati ad hoc per gestire fondi comunitari agricoli per la valorizzazione dei prodotto tipici del bosco e del sottobosco che non portano a niente di utile perché fondati solo ed esclusivamente a “fini progettuali”. Cosa dire di più di un massima politico clientelare che si perpetra da  anni sotto gli occhi di tutti senza che mai nessuno veda e senza mai che nessuno intervenga. Anche il Parco Nazionale del Pollino ha bisogno di una sana cura ricostituente a base di democratici interventi riguardanti la santa “questione morale”, ma chi avrà il coraggio di immolarsi per una causa giusta?Il nuovo commissario comunque non risolleverà dalla delusione quei territori e quelle comunità periferiche oggetto di abbandono come i Monti di Orsomarso.  Andremo al dialogo per vedere se l’on. Pappaterra ha intenzioni serie per le aree in questione, ma in ogni caso la proposta di Secessione dalla Gestione del Parco rimane una riflessione per la costituzione di un area autonoma e autogestita, come risposta alle politiche gestionali fantasma. I Monti di Orsomarso rappresentano una delle aree incontaminate e più belle d’Europa e il Parco Nazionale del Pollino sinora ha fatto poco per valorizzarle sul piano pratico. Sul piano teorico, magari, avrà pure inventato e ideato decine di progetti, di cui quelli realizzati hanno portato frutto solo ad un gruppo d’elite  che abita fra zone di Rotonda e Castrovillari. Ma dopo tutto basta questo, in sostanza, per giustificare un azione di autonomia  forte, capace di far valere sul piano politico e per lo sviluppo sostenibile della nostra comunità l’istanza di processi percorribili che catturino maggiori opportunità di crescita. Saremo costanti a porre continuamente questo umile interrogativo. 

Scalea lì 07/05/07 

Il presidente del movimento giovanile “La Scossa” Antonio Pappaterra