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Scalea (Cs) :: Presidio contro antenna ad oltranza.

Studenti del liceo minacciano sciopero, ma la mediazione dei Verdi calma gli animi.

 

SCALEA :: 09/01/2008 :: Nei pressi del liceo scientifico di Scalea continua il presidio dei cittadini di via Impresa contro l’antenna dell’eriksson: un mostro di 40 metri che, si teme, si innalzerà nei cieli e nella purezza dell’ultima area rurale di Scalea. Dopo l’incontro di ieri al Palazzo di città non sono bastate le rassicurazioni del Sindaco di Scalea, riguardante la sospensione dei lavori di costruzione dell’Antenna, a far tacere il grido di protesta dei cittadini residenti vicino al sito interessato.

Il corteo di ieri, voluto dal portavoce locale dei Verdi, Palmiro Manco e dalla rappresentante del comitato dei cittadini contro l’antenna, Luisa di Cristo, che ha visto l’adesione anche del movimento ambientalista del tirreno, del forum ambientalista, dei ragazzi del liceo scientifico di Scalea e delle sezioni di rifondazione comunista, ha già dimostrato chiaramente che la volontà delle persone coinvolte nell’azione di protesta è costante e che il presidio della località Pantano rimarrà stabile finché nei luoghi resterà l’antenna. Ieri mattina, fra delusione e amarezza dei cittadini del comitato, dopo l’ennesima notte di presidio, passata sotto il freddo cane tipico dei cieli stellati di Gennaio, ancora si attendeva che la notifica della sospensione dei lavori per la costruzione dell’antenna, trattata nella conferenza di martedì, fra i rappresentanti del comitato, le forze dell’ordine, il Sindaco di Scalea e gli uffici tecnici comunali, al fine anche di disperdere l’azione di protesta e sciogliere il presidio, fosse concretamente consegnata nelle mani della ditta costruttrice dei lavori. Nei fatti, per il comitato, ancora nulla di buono e si teme, altresì, che la situazione, in ogni caso e con tutta l’espressione contraria all’antenna dichiarata dalla volontà politica del Sindaco di Scalea, dott. Mario Russo, non cambi e che il gigante d’acciaio possa comunque essere innalzato a danno delle abitazioni e della salute dei cittadini residenti nella zona. Sempre ieri mattina, nel silenzio desolante e arrabbiato del gruppo presidiante è arrivata l’ulteriore vicinanza degli studenti del Liceo Scientifico che esprimevano la volontà di continuare i cortei di protesta fino a risoluzione del problema, ma il Portavoce dei Verdi, Palmiro Manco , ha invitato i ragazzi ad andare a Scuola perché gli estremi di un ulteriore mobilitazione porterebbero disordine e il comitato ha chiaramente espresso moderazione nell’azione stessa di protesta. <<- La coscienza di Scalea-, ha dichiarato Palmiro Manco, << è stata sensibilizzata, oggi tutti sanno che il paese ha un problema e che l’inquinamento elettromagnetico, insieme a quello della discarica, rappresentano una piaga sociale di portata, capace solo di distruggere il futuro stesso della città e delle future generazioni, il bisogno di soluzioni ormai è evidente>>. Continua così l’evolversi di una situazione senza uguali nella storia della città che attraverso la lotta e il sacrificio dei cittadini della contrada Impresa lascia, comunque, intravedere segnali di nuove aperture mentali a favore della città.  dopo 6 giorni di presidio, l’analisi della situazione politica di Scalea è squarciata e questa lotta, fatta da cittadini comuni che, per lo più, non appartengono a  gruppi politici organizzati e ne a lobby di potere, rappresenta una rottura con il passato e con le forme di rappresentanza democratica fin’ora realizzate nella comunità. La realtà che si intravede dai visi di quella piccola comunità in mobilitazione contro il gigante delle multinazionali non solo esprime il dissenso e la sfiducia nei confronti delle istituzioni che dovrebbero difendere i loro diritti e soprattutto la tutela della salute, ma il desiderio di cambiare e di realizzarsi nel sogno di una città diversa, alla portata delle esigenze e non arroccata sulla cima dello Stato che non garantisce la libertà e il bisogno.  Attualmente, da una parte c’è la politica istituzionale e comunale che attraverso il  “ferruginoso” macchinismo burocratico e le dichiarazioni d’intenti appoggia la richiesta dei cittadini contro l’antenna, dall’altra c’è il ripetersi di un errore che si ripercuote contro la volontà stessa della rappresentanza istituzionale e  di conseguenza contro le esigenze della comunità. Si spera, però, che la situazione torni nella normalità e che l’antenna di via Impresa e del Pantano scompaia dalle carte di navigazione aree del mondo. 

Antonio Pappaterra