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Scalea (Cs) :: Ritorna l’incubo Cartelle Pazze nel comune di Scalea.

La Scossa chiede lumi sull’indagine conoscitiva della III commissione consiliare presieduta dall’avv. Giorgio Cozzolino, relativa alle cartelle impazzite della S.Giorgio S.p.A.

SCALEA :: 15/05/2008 :: Forse è passato più di un anno dall’ultima riunione della III commissione comunale permanente relativa alla programmazione finanziaria, ai tributi e allo sviluppo economico, presieduta dal consigliere di minoranza, l’avv. Giorgio Cozzolino, sulla questione riguardante il problema delle cartelle pazze della S.Giorgio S.p.a., che ancora percuotono incessanti il cittadino di Scalea.

Nel mese di febbraio 2007, presso la sala consiliare del comune di Scalea, dopo la protesta dei cittadini e l’intervento a mezzo stampa dell’associazione che rappresento, vi fu un riunione della commissione tributi, aperta all’intervento dell’assemblea. Di fronte ad una sala gremita, il tema della riscossione dei tributi portò la commissione tributi e il presidente Giorgio Cozzolino a prendere un impegno concreto sulla questione delle incongruenze della S.Giorgio, legate ai ritardi  dei cespiti d’entrata dei tributi e quindi di liquidità non rispettati  come descritto nella disciplinare deliberata in consiglio, e la proposta di moratoria della cartelle pazze, molte inviate per errore e con inesattezze a numerosi cittadini di Scalea.   In quel periodo di forte protesta, la  commissione sembra che abbia espresso, in modo netto, che la  conseguente proroga di 45 giorni per il pagamento, a quel tempo concessa ai cittadini  dalla ditta concessionaria che gestisce la riscossione dei tributi del comune, fu dichiarata illegittima, appoggiando la richiesta di moratoria che il comitato dei consumatori, La Scossa e i Verdi di Scalea chiedevano, da giorni, a mezzo stampa. La commissione, oltre a queste peculiarità, si impegnava fortemente ad analizzare i motivi del ritardo degli adempimenti obbligatori nei confronti del comune di Scalea, come la consegna degli incassi nei giorni stabiliti dal contratto disciplinare, e di verificare i motivi che hanno portato e che ancora, purtroppo, continua ad essere “nodo irrisolto” della questione relativa e identificata nelle cartelle esattoriali impazzite. Dopo tutto questo tempo credo sia necessario capire a che punto è arrivato il lavoro della commissione e quali sono i risultati di questa indagine conoscitiva sulla quale il Presidente della commissione, Giorgio Cozzolino, ha preso un impegno concreto e che riguardava, fra l’altro, anche i dubbi posti sul servizio di riscossione e sulle percentuali di ritenuta che la società dei tributi trattiene dal pagamento del dazio dei cittadini,sia nei confronti dell’utente , che nel rapporto con l’istituzione locale, oltre che alla questione legata alla precarietà dei giovani addetti alla riscossione. Il problema delle tasse a Scalea, in un periodo di cambiamento come questo, deve essere considerato il primo punto di azione di una politica trasparente e consolidante. Il futuro delle comunità locali verterà sempre più verso il “sistema federalista” e di conseguenza i comuni come Scalea dovranno pensare sempre più ad un autonomia che consenta di generare opportunità di sviluppo durevole per i cittadini. Non si può continuare a sprecare risorse in nodi irrisolti e colli di bottiglia che bruciano fondi e riducono l’economia e le opportunità economiche in dissesto ed emergenze.  Alla luce prospettica delle esperienze acquisite, occorre che il comune di Scalea valuti la possibilità di gestire direttamente il servizio riscossioni, ma prima di esprimere definizioni aspetterò l’esito “ancora insoluto” della III commissione consiliare presieduta da Cozzolino, che per troppo tempo è stata in silenzio.

Antonio Pappaterra