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Scalea (Cs) :: Sul porto di Torre Talao ci sono troppi quesiti senza risposta.

SCALEA :: 08/11/2008 :: Le preoccupazioni del Vice presidente del Sindacato Italiano Balneari, Giorgio Delle Tasse, sono plausibili. Sul porto di Torre Talao ci sono troppi quesiti senza risposta e il Sindaco di Scalea sta giocando, come al solito, su due progetti: quello preliminare dove appariva chiaramente la demolizione degli scogli e delle grotte paleolitiche dell’area, e quello definitivo che nessuno ha visto sulla carta.

Ha fatto bene Delle Tasse, come rappresentante del settore imprenditoriale, ha ricordare all’amministrazione comunale, l’ansietà che gravita attorno alla “fantasia” di un gruppo dirigente, che a mio avviso, sfrutta e strumentalizza il miraggio di un porto in un area dove, fra l’altro, non è scientificamente provata la sostenibilità del sito. Nei fatti non è dimostrato che, andando a costruire e, conseguenzialmente, a modificare il tratto costiero di una delle spiagge più belle del Mediterraneo, esistano prove di sostenibilità della struttura, sia per quanto riguarda l’impatto della struttura sull’ambiente, sia sulla questione economica e gestionale del progetto e dell’esecuzione dell’opera. I dubbi sono evidenti a tutta la popolazione e il Sindaco di Scalea, non rispondendo con chiarezza alla tesi avanzate dagli ambientalisti, della stessa associazione La Scossa e dai Verdi, impartisce con destrezza il gioco delle tre carte in tre mosse: da una parte sfrutta l’idea del porto per sopperire al sovraccarico di malessere in cui ha portato la città,dall’altra accusa gli oppositori di ostruzionismo e di bloccare un progetto che realmente non conosce nessuno e non supportato da prove scientifiche certe, poi gonfia il carico in stile “Staliniano”, con una conferenza stampa senza contraddittorio, affermando di avere il progetto pronto, redatto dalla ditta concessionaria, dove addirittura si evince ancora un cambiamento strutturale dell’area della Torre con un ampliamento, soffiando ai quattro venti, come un ammiraglio di una nave in rotta di collisione, di avere la carta che cambia il futuro. Proprio come fanno quei giocatori che non hanno buone carte: Russo non ha niente per Scalea! Resta comunque il problema più grande in città, rappresentato da una realtà che non vive di visioni e che parla concreto, come il quesito posto dai Sindacati del settore, oltre che, sottolineato da una miriade di dubbi ed elevato dal percorso storico politico dello stessa amministrazione comunale e non solo dal degrado in cui versa tutta la cittadina. Nel 1999 Mario Russo si oppose alla struttura portuale, nella stessa area di torre Talao, prevista dall’allora Giunta Pezzotti, firmando la petizione che parlava di distruzione dell’area con ricaduta negativa sull’intero comparto balneare e turistico di Scalea, considerato sistema economico da preservare. Quando divenne Sindaco nel 2000 fece spostare pure i massi sotto la Torre Talao per motivi, chiaramente, legati all’insabbiamento della costa e nel 2001 e fino al 2003, l’amministrazione comunale muoveva compatta contro il progetto di Torre Talao redatto dalla Giunta Pezzotti. Poi, d’un tratto, il fantasma del Porto è ritornato con un nuovo aspetto sul tavolo della programmazione e sulla questione venne iniziato un percorso a ritroso per annullare il vecchio progetto di Porto e presentare il “nuovo”, difatti questo iter  divenne causa civile in tribunale, regolarmente  pagato dai cittadini di Scalea, circa 150.000, 00 Euro. Un cambiamento di rotta davvero eccezionale per coloro che hanno a cuore il bene della città, che di certo non aumenta il buon auspicio sulla realizzazione di opera caratterizzata incessantemente da dubbi. Motivi principali che alla base non possono definirsi come espressione di chiarezza. Attualmente non ci sono risposte: (1) quesito delle prove in vasca del progetto definitivo; (2) valutazione impatto ambientale del progetto definitivo; (3) studio delle correnti marine sull’area prima e dopo la realizzazione della struttura ; (4) situazione geologica nell’area di Torre Talao (5) situazione reale e incidenza sulle grotte paleolitiche di epoca mousteriana(80.000 A.C); (6)  definizione della progettazione, sostenibilità economica del cantiere e della ditta in apertura dei lavori (7) Partizione reale dei fondi pubblici e privati, come si spendono e vengono ripartiti i fondi pubblici e quelli privati nella realizzazione della struttura; (8) concessioni balneari, quante ne saltano e quali ricadute nel Piano Spiaggia; (9) divieto di balneazione e inquinamento marino, sembra che all’Ajnella non si potrà fare più il bagno perché i motori della barche, anche di moderna tecnologia, non vanno ad acqua; (10) tempi di realizzazione  comunque lunghi; (11) influenza del porto sull’assetto urbano e sulla viabilità; (12) conferenza dei servizi sulla realizzazione della struttura a progetto definitivo con ANAS – Capitaneria Porto – Regione Calabria – Provincia di Cosenza – associazioni pubbliche e sigle sindacali per l’incidenza della struttura in diversi ambiti, anche dal punto di vista urbano – relazione dei pareri. Sui punti attendiamo di avere un chiaro confronto dibattimentale pubblico, anche a tema e con titolo sul progresso di Scalea.

Il presidente dell’associazione “La Scossa”   Antonio Pappaterra