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Scalea (Cs) :: Tavola rotonda con il comitato contro l'antenna di localit?† Pantano

SCALEA :: 08/01/2008 :: L’antenna ha i giorni contati. Almeno questo è quanto è venuto fuori dal tavolo di confronto sull’annosa questione che ormai da circa una settimana ha visto i cittadini di località Pantano presidiare il sito destinato all’installazione del traliccio. Ieri mattina alla protesta del comitato contro la discarica si sono uniti anche gli studenti del liceo scientifico Pietro Metastasio i quali, minacciando lo sciopero ad oltranza, hanno accompagnato con slogan e striscioni Luisa Di Cristo e Palmiro Manco dei Verdi fino all’ingresso del palazzo di città.

Qui, intorno alle ore undici, dopo alcune titubanze e la vana attesa dell’arrivo dei dirigenti della ditta Pianet, il sindaco Mario Russo ha presieduto un’adunanza alla quale hanno partecipato il vicesindaco Mauro Campilongo, chiamato nei giorni scorsi a sostituire il primo cittadino di ritorno dalle vacanze, e il presidente del consiglio comunale di Scalea Gennaro Licursi. Al fianco dei rappresentanti del comitato contro l’antenna erano schierati Mauro Di Marco, responsabile del Prc zonale, ma intervenuto come rappresentante del forum ambientalista insieme all’avvocato del forum Giuseppe Nardi e all’avvocato del comitato Francesco Germano. Mario Russo ha confermato l’intenzione di risolvere la questione e si è detto pronto a far notificare al più presto un nuovo annullamento del permesso a costruire nei confronti delle ditte Ericsson Network Service Italia s.p.a. e Pianet s.r.l. di Reggio Calabria sulla base di motivazioni molto più forti, a parere del sindaco, rispetto a quelle addotte con l’ordinanza sindacale del primo agosto 2007 alla quale la ditta Pianet oppose ricorso al Tar uscendo vincitrice. La nuova ordinanza affonderebbe le radici su leggi comunitarie, regionali e su deliberazioni di consiglio comunale. In pratica la determinazione del consiglio comunale che il 16 ottobre scorso votò all’unanimità, dietro proposta del presidente del consiglio Licursi, il rifiuto a qualsiasi installazione di antenne e simili fino alla discussione dell’apposito piano di localizzazione antenne, seppur successiva al permesso ottenuto dalle ditte Ericsson e Pianet, testimonierebbe l’interessamento dell’amministrazione al problema derivante dall’elettromagnetismo confermando la responsabilità dell’ufficio tecnico nella vicenda. Ma i veri punti di forza della disposizione di annullamento sarebbero costituite da una legge regionale del 2002 e da una direttiva comunitaria che impongono la valutazione di impatto ambientale anche per operazioni  che interessano siti, i quali seppur non sottoposti a vincolo ambientale, verrebbero modificati in maniera sostanziale da interventi di questo. Il prosieguo della vicenda dovrebbe ora vedere lo sgombero del sito da parte della ditta, la quale verosimilmente ricorrerà nuovamente al tribunale amministrativo, e il ripristino dei luoghi. Seppur abbastanza soddisfatta, la signora Luisa di Cristo ha fatto intendere che fino a quando l’antenna non verrà rimossa i manifestanti non abbandoneranno la zona.

Gaetano Bruno