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Scalea :: La Scossa: Solidariet?† al consigliere Vincenzo Ciaccio.

La procedura di sostituzione dalla carica di consigliere potrebbe essere legalmente inammissibile e incostituzionale

SCALEA :: 04/02/2009 :: In base all'ex legge 142/90, modificata poi in testo unico 267/00 come testo unico degli enti locali, l'azione e la procedura di sostituzione per assenze del consigliere comunale di Scalea, Vincenzo Ciaccio, avviata dal Sindaco Mario Russo, potrebbe essere legalmente inammissibile per incostituzionalità dell'atto.

La nota del Sindaco  Russo, che avvisa il consigliere comunale a rendersi disponibile per giustificare improbabili assenze, è da interpretare, principalmente, come azione politica personalistica nei confronti di un consigliere di opposizione, che rappresenta, in un modo o nell'altro, un idea, una volontà definita, una parte politica e il voto espresso e dato di alcuni cittadini di Scalea e quindi la democrazia. La procedura studiata dal Sindaco, Mario Russo, “per levarsi di torno” il consigliere di opposizione, probabilmente non rispetta le regole legislative dettate dagli articoli 31, 36 e 40 della legge 142/90, la legge fondamentale dei comuni, inoltre, sempre in base all'interpretazione delle leggi, la procedura di sostituzione d'ufficio del consigliere decantata dall'art.241/90 citato dal Sindaco, potrebbe essere inammissibile, a mio avviso, anche perché il regolamento del comune di Scalea dovrebbe provvedere l'elezione di un garante dell'imparzialità, detto Difensore Civico, come citato dal testo unico 267/2000, che giudica sull'interesse collettivo e l'uguaglianza degli atti politici e programmatici degli uffici, del consiglio comunale, del Sindaco e della giunta. Per questo è lecito domandare al Sindaco di Scalea, soggetto attuatore della procedura di sostituzione e parte interessata politicamente di sostituire il consigliere comunale oppositore, chi giudica e chi ha il diritto di giudicare legalmente e d'ufficio sull'incompatibilità e la decadenza da consigliere democraticamente eletto, il cittadino Vincenzo Ciaccio. Per questo non ritengo moralmente giusto e legalmente giustificata l'azione, dichiaratamente politica, condotta dal Sindaco di Scalea contro  il rappresentante di una minoranza e non credo che il gesto si possa ritenere “nobile”, per il rispetto della democrazia e della libertà di azione e parola.