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Scalea :: L’imbonitore del nulla: Renzi come Vanna Marchi? Il popolo di Scalea risponde: “ASSENTE”!

di Nando Manco

SCALEA :: 28/03/2014 :: Il ferito e mortificato popolo di Scalea ed i politici locali tutti, i partiti, le associazioni cittadine, i commercianti, gli artigiani, gli impiegati ed i lavoratori in generale, rispondono ASSENTE all’arrivo di Matteo Renzi a Scalea. La giusta risposta ad una giornata da dimenticare e cancellare dove il PD, con in testa Magorno di Diamante e, logicamente Renzi hanno cercato di speculare oltre ogni logica e misura spudoratamente sullo sventurato popolo scaleota.

La venuta del toscanaccio, a tratti marionetta, a tratti cloun e giullare certamente, non ha incantato i pochi presenti, in gran parte arrivati a Scalea da altre località… Le battute gratuite in questo momento non fanno ridere nessuno, tanto meno gli incazzatissimi scaleoti, arrivati ormai al limite di qualsiasi sopportazione. Scalea in questo preciso momento non ha bisogno di passarelle e di slogan da campagna elettorale, Scalea, tutt’al più, va aiutata nel vero senso della parola con fatti e non con parole di discredito che affossano oltremodo una città moribonda abbandonata e dimenticata da tutti… tanto è una città di n’dranghitisti, a cosa serve aiutarla. Renzi con la sua visita a Scalea ha mostrato, oltretutto, poco tatto e poca educazione di fronte ad un popolo onesto, serio e laborioso.

La storia scaleota annovera tra i suoi uomini illustri più importanti, della cultura, della scienza e delle armi, personaggi immortali come i Romano, i Pallamolla, i Gravina, Gregorio Caloprese, Pietro Metastasio e tantissimi altri del passato e del presente, questa è la vera Scalea e non quella che qualcuno vorrebbe far credere. Cosa direbbe Renzi se qualcuno andasse a speculare in questi termini sulla sua Firenze? In circa tre ore e mezza, nel suo intervento, avrà fatto il nome Scalea, non più di tre volte.

Una vera delusione! La gente e tutti noi giornalisti ci aspettavamo da Renzi, un altro tipo di intervento, non imperniato, come ha fatto, su linee generali ma sullo specifico: Scalea. Il tema della giornata, vogliamo rimarcalo era Scalea. Ma Scalea è passata in secondo ordine. Una millenaria città che va salvata e rilanciata anche e, soprattutto, con l’aiuto del Governo centrale e del Presidente del Consiglio, Scalea come altre località di arte, non è solo patrimonio degli scaleoti ma di tutti perché la sua storia non può essere cancellata per fatti criminosi di una sparuta minoranza che con la comunità di Torre Talao ha poco da spartire.

Buona parte della mattinata è stata dedicata alle scuole che, sicuramente avranno la loro grande importanza ma che non possono rappresentare la sola priorità, in un paese in ginocchio ed oberato e tartassato da tasse pazzesche e inaffrontabili per le tasche di tre quarti di italiani e Scalea, logicamente, fa parte della schiera più folta.

Matteo Renzi ed il suo nutrito entourage, prima di arrivare a Scalea dovevano documentarsi almeno sommariamente sull’andamento e le condizioni in cui versa l’intero territorio ed approfondire alcuni temi riguardanti gli ultimi 50 anni. Capiamo che è preso ed assorbito dalla politica internazionale, però, nel caso nostro, importante sarebbero state alcune sue risposte per quanto non è stato fatto a Scalea da parte dei suoi predecessori. I fatti delinquenziali e poco edificanti del 12 luglio 2013 (decapitazione della Giunta con in testa il sindaco) fanno parte del “Caso Scalea 2”. Mentre il “Caso Scalea 1”, ha una scia che parte dagli anni ’60 e arriva alla primavera del 2010. 1967: ospedale della Petrosa costruito in varie fasi e mai partito. Ancora prima, stessa sorte era toccata all’ospedaletto/tubercolosario adiacente lo stadio.

Poi la speculazione edilizia: coperte di cemento pianure ubertose, colline e scogliere, a farne le spese anche parti del millenario Centro storico. Poi negli anni ’90, la costruzione del Museo del Bambino Diffuso (opera fatiscente e relativamente utilizzata)… del nuovo stadio mai ultimato, dell’Aviosuperficie, una barca di soldi buttati e la progettazione del Porto di Talao (pagata fior di quattrini) rimasto una chimera. Poche settimane fa è stato dismesso l’attivissimo tribunale e, a pochi chilometri da Scalea, cancellato l’ospedale di Praia.

Ora, la spazzatura traboccante per le strade. Si rischia per Scalea una seconda estate da incubo, dopo quella del 2010 con immagini che hanno fatto il giro del mondo. Perché si preferiscono le discariche e non si pensa a soluzioni definitive come hanno fatto altre nazioni europee che con sistemi di smaltimento all’avanguardia dall’immondizia ricavano oro e rendono l’ambiente pulito e vivibile? In quest’ottica ci sarebbe piaciuto anche conoscere il pensiero di Renzi su soluzioni pubbliche-private, come avviene in altre località italiane per adottare una piazza, una strada e nel caso più impellente di Scalea il lungomare abbandonato a se stesso, squallido, sporco e desueto?

Essendo stato sindaco di successo di una città come Firenze, culla della cultura, cosa suggerisce al popolo di Scalea per trovare il bandolo della matassa?
Il giovane Renzi, nel suo deludente intervento, dove, tra l’altro, non ha mostrato un briciolo di umanità, ha fatto rimpiangere alcuni vecchi e sensibili politici del  passato, come De Gasperi, e tanti altri… di una più recente stagione!

Ma la storia politica italiana si rinnova e, spesso, in peggio. Una visita quella di Renzi grossolanamente sterile ed inopportuna che ha solo buttato benzina sul fuoco e fango sul fango. Per noi, auguriamo di sbagliarci, la meteora Renzi ha fallito sul nascere… almeno sul fronte della Calabria alto-tirrenica. Proveniente dalla Toscana, regione di Collodi, patria di Pinocchio, qualche bugia, per il Presidente Renzi, si potrebbe anche comprendere (vedi discorsi precedenti sul premierato, dove affermava in ogni circostanza, con riferimento a Monti e Letta, che lui sarebbe diventato Presidente del Consiglio solo se votato dal popolo italiano…).

Parlavamo di mancanza di rispetto nei confronti di una intera città, poco calcolata e poco menzionata, di un non rispetto assoluto nei confronti di una stampa bistrattata e mortificata a pari merito della città di Scalea. Decine e decine di giornalisti arrivati di primo mattino da ogni parte e da ogni luogo che hanno atteso per ore ed ore il momento della conferenza stampa, dopo che era stata loro negata la presenza durante l’intervento con le scuole e con i sindaci. Che bel trattamento e che bel ringraziamento nei confronti di gente che per poco o niente e solo per passione e spirito di informazione dedica intere giornate a questo lavoro nobile e sottopagato. Ma cosa sarebbe Renzi e tutta la classe politica senza i media? La conferenza stampa prevista per le 11,30, ha avuto luogo (si fa per dire) solo dopo le 12,30 abbondanti ed è durata, una vera vergogna, solo 6 minuti. Si, più o meno sei minuti… mandando così in fumo le tante domande che i giornalisti avevano preparato.

Aveva fretta di andare a fare populismo sopra il mega palco allestito in modo imponente per parlare ad almeno 10.000 persone, però, ad occhio, se ne contavano non più di 1.500. Tanto trambusto per nulla. Il popolo, caro Renzi, non abbocca più e non crede più ad imbonitori alla Vanna Marchi. La politica deve vivere di umanità e realtà. La grande delusione è stata quella di assistere a discorsi senza testa e senza coda, mentre la discussione ha latitato e, ancora peggio, i problemi sono rimasti e rimangono fermi senza alcuna soluzione. Con la scusa del suo sistema comunicativo di primo ministro “della porta accanto”, nemico delle formalità e vicino alla gente, ha lasciato la popolazione, inevitabilmente, poi, delusa. In questo clima, anche tante mamme di scolari, sotto un piacevole e insperato sole, hanno mostrato collera verso quest’ennesima bufala.

Di Renzi a Scalea resta il vuoto ed il nulla e la contestazione tra promesse e proteste, a ragione, di molta brava gente di Calabria. Per noi scaleoti non cambia nulla eravamo soli ed abbandonati prima, lo siamo ancora più ora, dopo la “bella, incoraggiante e confortevole visita” di Matteo Renzi. Renzi il “rottamatore” del vecchio e corrotto e inefficiente sistema di governo? Renzi che vende fumo e niente arrosto? Addirittura, anche uomini del Pd calabrese, fra i denti, mostravano ed esprimevano perplessità sul modo di fare politica di Renzi, ritenuto troppo superficiale e facilone. In conclusione, per far capire a Matteo Renzi qual è il vero spirito e l’indole degli scaleoti, lo invitiamo a collegarsi su internet per guardare lo splendido video: WE ARE HAPPY FROM SCALEA realizzato da un gruppo di ragazzi “dentro” la meravigliosa cornice di Scalea antica e moderna.
Guardare per credere!