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Sinopoli :: ‘Ndrangheta: finita la latitanza del boss Antonino Macrì.

Sorpreso dai carabinieri all'interno di un casolare abbandonato

SINOPOLI :: 03/02/2011 :: Pensava di farla franca anche questa volta, nascondendosi in una stanza buia al terzo piano di una casa che da tempo risultava disabitata. Ma i carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria lo hanno scovato in piena notte mettendo fine così alla sua latitanza. Antonino Macrì, boss di Sinopoli, era infatti stato raggiunto da un ordine di carcerazione perché condannato a dieci anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione emesso lo scorso 17 giugno dal Tribunale di Palmi.

Macrì era già sfuggito nella sua lunga attività criminale alle forze di polizia che negli anni passati lo braccavano per altri reati. I militari che lo hanno arrestato hanno circondato l'abitazione nella quale l'uomo aveva trovato rifugio, un casolare quasi abbandonato; l'operazione è stata resa ancora più difficile a causa della mancata illuminazione. Nel rifugio sono stati trovati 3mila euro in contanti e scorte di cibo e vestiti, come se il latitante dovesse passarvi parecchio tempo.