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Terme Luigiane: Molinaro (Lega), “Sorti dipendono dalla Regione”.

ACQUAPPESA :: 29/06/2021 :: Il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro ha reso noto di avere inviato una lettera al presidente ff della Regione Nino Spirlì e all’assessore Fausto Orsomarso “per evidenziare che le sorti delle Terme Luigiane dipendono dalla Regione e non dai comuni, pertanto non se possono lavare le mani”. “La Regione – afferma Molinaro – non può far finta di essere una comparsa nei tristi accadimenti degli ultimi mesi delle Terme Luigiane, ma è la protagonista e la responsabile primaria di tutto quanto sta accadendo. Dal vostro comportamento sembra, purtroppo, che non ne siate consapevoli ed intendiate defilarvi. Non si spiega altrimenti, il comunicato stampa del presidente Spirli, del 24 giugno scorso, in cui sostiene che i comuni stiano avanzando pretese legittime ed invita il soggetto privato ad accettarle. Come se la Regione avesse il ruolo di spettatore o tuttalpiù di mediatore. Norme alla mano, mi pare che Spirlì capovolga i termini del problema pertanto gli rinnovo l’invito a farsi supportare dai dirigenti dei Dipartimenti, prima di assumere posizioni tanto azzardate, quanto pericolose”. Secondo Molinaro “per avere piena contezza di quanto siano astruse, nel contesto termale italiano, le pretese dei comuni è sufficiente considerare i Rapporti redatti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento Tesoro sulle concessioni delle acque termali. Dai Rapporti emerge che l’insieme del sistema termale italiano, da Salsomaggiore a Montecatini, da Galatro a Sirmione, paga ca. due milioni all’anno alle regioni italiane. A fronte di ciò i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese pretendono che sia congrua la somma di 373.000 euro all’anno per il 20% delle sorgenti delle Terme Luigiane. Non credo che servano commenti per chiarire quanto sia assurda la quantificazione fatta dai comuni”. “Le sorti delle Terme Luigiane – conclude il consigliere regionale – sono nelle mani della Regione, sia nella sua componente politica che nella sua componente dirigenziale, perché così stabilisce la legge e la Regione non può rifuggire dalle sue responsabilità”.