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Tortora :: Il gruppo consiliare di minoranza "Tortora nel Cuore" diffonde una nota.

TORTORA :: 30/07/2010 :: Il gruppo consiliare di minoranza “Tortora nel Cuore” diffonde una nota per denunciare quanto sta accadendo a Tortora negli ultimi mesi, vengono toccati diversi aspetti in particolar modo i disagi vissuti al centro storico e la mancanza ad oggi di una precisa politica di rilancio per il borgo. “Come la calura estiva imperterrita e soffocante ci opprime ogni giorno, così anche il nostro piccolo centro storico continua la sua lenta agonia. L’esodo della popolazione prosegue inesorabile e mette sempre più a rischio la sopravvivenza di Tortora paese. Sparisce così una comunità millenaria e con essa un patrimonio storico, artistico, culturale e di antiche tradizioni.

Quello che più preoccupa è l’emigrazione giovanile, specie delle giovani coppie, che non si fermano più nel paese natio ma si spostano altrove in cerca di occupazione e di nuove opportunità.Insomma, Tortora rimane sempre più vuota con una popolazione composta quasi esclusivamente da persone anziane. Il degrado e l’abbandono sono sempre più palpabili, come si può notare visitando gli antichi vicoletti ormai disabitati. Le poche attività commerciali rimaste languono e il pericolo di “abbassare” le saracinesche si fa sempre più concreto.Chi da tempo ha deciso di abbassarle è l’Ente Poste. Il locale ufficio postale è infatti in fase di smobilitazione: personale a rotazione e con contratti part time, computer obsoleti e mancanza di denaro per espletare le normali operazioni sono diventati la norma.Tutto ciò comporta un grave disagio non solo per gli abitanti del paese ma anche e soprattutto per quelli delle frazioni montane che vivono a quindici-venti chilometri di distanza. Essi, per riscuotere le pensioni, molte volte raggiungono l’ufficio con mezzi di fortuna per poi sottoporsi a lunghe file di attesa, con il rischio di tornarsene a casa a mani vuote.L’assenza di un sistema di video sorveglianza ha stimolato gli appetiti dei rapinatori che per ben due volte in pochi mesi hanno compiuto un tentativo di rapina, mettendo in pericolo l’incolumità del personale e degli utenti.Ma tutto questo all’Ente Poste sembra non interessare, nonostante  le numerose iniziative promosse dagli abitanti nel corso degli anni, quali raccolte di firme, petizioni, comunicazioni di ogni genere e il rifiuto delle schede nelle tornate elettorali referendarie.Come è ormai tradizione, paradossalmente, anche quest’anno l’ufficio rimarrà chiuso tutti i venerdì e i sabati del periodo estivo, vale a dire proprio nei mesi in cui il piccolo borgo si anima con la presenza di un buon numero di vacanzieri.Ci si aspettava un maggiore interessamento da parte della nuova Amministrazione comunale che però non c’è stato. Sarà colpa del caldo!

Giuseppe Miraglia