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Verbicaro :: Adolfo Rossi interviene su dibattito sulla ruralità locale.

VERBICARO :: 08/01/2011 :: Nei giorni scorsi, su input del presidente della Comunità montana dell’alto Tirreno e dell’Appennino Paolano, Riccardo Benvenuto, è stato avviato un dibattito sulle nuove politiche per la ruralità calabrese. Condividendo parte delle sue osservazioni, Adolfo Rossi, esperto in sviluppo locale e membro del gruppo di lavoro che ha elaborato il “dossier di candidatura” del distretto rurale del Pollino – versante calabro, riconosciuto con deliberazione della Giunta regionale del 25 marzo 2010 e pubblicato nel Bur Calabria il 30 aprile dello scorso anno, ricorda che «un ruolo di primissimo piano potrebbe essere già giocato da tale strumento e dove, proprio la comunità montana, ha un compito di coordinamento per la stesura del piano di distretto».

«La stessa Uncem,  – sottolinea Rossi – ritiene che le potenzialità dei distretti rurali possano essere uno dei fattori importanti dello sviluppo delle aree montane dell’Italia e che le Comunità Montane dovrebbero essere al centro di questo importante momento di coordinamento del sistema produttivo locale». Sarebbe, quindi, auspicabile che la comunità montana dell’alto Tirreno e dell’Appennino Paolano avviasse una fase di concertazione per arrivare prima alla nascita della società di distretto e, subito dopo, al piano di distretto come già concordato nella riunione del 20 luglio  2010. In questa nuova stagione regionale, ad ogni modo – prosegue, sempre, Adolfo Rossi – le politiche attive, avviate dall’assessorato regionale all’agricoltura, hanno già imboccato la giusta direzione

e l’assessore Trematerra si è dimostrato già molto sensibile agli strumenti innovativi per l’ammodernamento dell’agricoltura e lo sviluppo dei territori rurali. A tal proposito è importante che la Regione intervenga con un’azione di completamento della normativa sui distretti, poiché, anche se l’aggiornamento operato nel 2009 è stato senz’altro positivo, molti nodi rimangono irrisolti. Nodi che possono mettere a serio rischio il percorso di distrettualizzazione del territorio agricolo-rurale della Calabria, dove in mancanza di regole assolutamente certe e chiare, si potrebbe comportare una moltiplicazione confusa delle nuove aggregazioni, con la possibilità concreta di realizzare strumenti inefficaci. Per giungere ad una rapida risoluzione dei problemi evidenziati occorre un regolamento attuativo a regia dell’assessorato o della Giunta, che sciolga i molti punti lacunosi e insicuri dell’attuale norma regionale, dettagliando meglio tutti i percorsi attraverso i quali le candidature devono essere costruite prima – conclude Adolfo Rossi – e vagliate poi all’interno delle strutture regionali di competenza».