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Verbicaro :: Salvatore Paolino interviene sul Distretto Rurale.

VERBICARO :: 06/06/2011 :: C’era una volta il Distretto Rurale e ora non c’è più! Si, ad avviso dello scrivente è proprio così e vi spiego sinteticamente i motivi per i quali si è arrivati a tanto e perché. In verità il Distretto Rurale (strumento negoziale per instaurare vantaggi specifici a favore delle imprese del territorio e attrarre risorse economiche utilizzando leggi nazionale D.Lgs. 228/2001 e Regionale n°. 21 del 2004) per opere pubbliche, generalmente intese, ma soprattutto per i privati è stato istituito con denominazione “Distretto Rurale del Pollino Versante Calabro” con delibera di Giunta regionale, ma non è quello al quale si era lavorato per anni, ovvero, dal 2005 al 2009 (sotto la denominazione Distretto Rurale Montano del Pollino Occidentale Calabro).

Grazie ad un’intuizione dell’allora Sindaco di Morano Calabro, Pio Paternostro, al Dr. Matteo Guccione e alla sua Associazione Morus, al sottoscritto, all’epoca Sindaco di Santa Domenica Talao ed al Sindaco di Verbicaro Carmine Cirimele, si cominciò a lavorare con un primo incontro alla fine di marzo 2005.

Io e Cirimele coinvolgemmo i Comuni dell’Alto Tirreno. Pio Paternostro quelli dell’area interna del Pollino, rimasti straordinariamente esclusi dal DAQ di Sibari. Ci fermammo complessivamente a quindici Comuni, per un ambito territoriale cosiddetto, e voluto per legge, “omogeneo”. Altra personalità che lavorò assieme a noi positivamente e con impegno, fu, poi, il successore di Pio Paternostro fino alla primavera del 2008, Dr.  De Bartolo. Non furono anni fortunati tant’è, la Regione Calabria dovette accogliere l’istanza di allora (maggio 2006) senza però far più sapere niente nonostante il BUR, recitasse che essa era <<accoglibile e ricevibile>> ovvero perfetta!
Dopo l’aggiornamento della legge sui distretti agricoli della Calabria, voluta dall’ex-Assessore Mario Pirillo si fu costretti, dal 2009, a rifare un po’ tutto. Nel frattempo però, con l’avvento di altri nuovi sindaci e altri “mestieranti” della politica, l’idea iniziale è stata interamente deformata. Infatti, da subito, il Distretto passò dalle mani di una persona coscienziosa ed attenta qual’è Giovanni Cosenza, attuale sindaco di Laino Castello, ad altra personalità con smanie di grandezze!! Infatti, presto fatto, il Distretto si allarga a dismisura diventando “amorfo ed illogico” non solo sul territorio fisico ma persino sulla carta. La politica, vecchia e becera, ha voluto imporre ai tecnici (mi chiedo chi può sostenere veramente che i tecnici, molto spesso, non ne sanno più dei politici?!) un allargamento a dir poco assurdo, disattendendo di fatto alla norma che richiede, appunto, un’aggregazione di un territorio “omogeneo”. Bel regalo ci ha consegnato la disattenzione di tutti quei Sindaci presuntuosi e improvvisati specialisti!! Vi chiedo cosa vi è di “omogeneo” in un’aggregazione di Comuni che va, per intenderci, da Aieta a San Basile, da Tortora a Castrovillari, da San Nicola Arcella a Acquaformosa, da Santa Domenica Talao a Lungro o Civita, da Fuscaldo a Mottafollone, da Santa Maria del Cedro a San Donato di Ninea passando da San Sosti, Sant’Agata, Maierà, e poi riandando su e giù da Laino Borgo, Mormanno, Grisolia, Buonvicino, Morano Calabro,  Cetraro, Laino Castello, Guardia Piemontese, Papasidero….!?!?!? Da 15 Comuni si è arrivati a 32 (!!!)… Una macedonia senza eguali! Praticamente è stata ridisegnata, maldestramente, una sotto-provincia di Cosenza! Sono stati inclusi ambiti territoriali molto diversi tra loro, non supportati da un’adeguata logistica (penso alle vie di comunicazioni e collegamento). Non si è svolta (e meno male mi viene da dire!), tra l’altro, a parte la singola buona volontà di qualche Sindaco, un’adeguata attività inclusiva rispetto ai privati e, quest’ultimi, verranno “utilizzati” loro malgrado, da questo Presidente, come “scudi umani” per sopperire al fallimento della politica. Dateci i soldi … vedete quanti privati hanno fatto richiesta di adesione … si dirà! La stessa animazione territoriale è stata pressoché assente, fatte salve le poche riunioni svolte, dove i pochi presenti (i soliti autoreferenziati!) si sono autocelebrati. Tutto ciò, ad avviso dello scrivente, comporterà enormi difficoltà nella costruzione e realizzazione del “Piano di Distretto”, strumento di pianificazione senza il quale non si potranno realmente costruire le fattezze del nuovo distretto e ottenere i benefici che, a 360 gradi, potrebbero investire il territorio. Infatti un Piano che dovrà mettere insieme il “sacro ed il profano” difficilmente sarà credibile agli occhi di un Assessore attento come Michele Trematerra. Questo purtroppo non è tutto! Il Presidente, disconoscendo il rimborso spese giustamente avanzato per tanti anni di impegno a partire dal 2005, sta, di fatto, con i suoi atteggiamenti, alimentando un  ormai prossimo contenzioso legale con l’associazione Morus che da sempre e con il Dr. Guccione, ha lavorato affinché il Distretto divenisse da idea realtà. Senza la Morus questo Distretto non sarebbe mai nato. Contezioso perché, il Presidente, non ha mai preso in seria considerazione il fatto che chi lavora va pagato e la Morus, in questi lunghi anni, ha sempre lavorato. Per la serie “dobbiamo ancora nascere e già dobbiamo andare in Tribunale!” Ritengo, ed allora suggerisco, di eliminare da subito lo spettro del contezioso con la Morus con un accordo dignitoso per tutti comunicato dalla Morus alle prime riunione della nuova fase di candidatura. Inoltre di prendere in seria considerazione il fatto che questo Distretto, non essendo stato scolpito sulla pietra come le Tavole di Mosè, può essere ancora rivisitato e riportato alla sua genuina coerenza, tenendo bene a mente quell’omogeneità richiesta dalla legge e soprattutto per il bene vero dei nostri territori e delle nostre comunità, simili tra loro, spesso vicine ma non identiche! Se ciò non verrà da noi, a parer mio, potrebbe arrivare,  verosimilmente, dall’assessorato competente diretto oggi da Michele Trematerra.

Salvatore Paolino

Nella qualità di Assessore al Comune di Santa Domenica Talao e Consigliere alla Comunità Montana Alto Tirreno/Appennino Paolano