Verbicaro :: Successo per la festa di San Giuseppe.
Infatti, è stata fondata nel 1751, da un gruppo di verbicaresi, devoti del Glorioso Patriarca, con alla testa Eugenio Cavalcanti, degli allora marchesi di Verbicaro. Da subito la confraternita raggiunse uno dei suoi scopi fondamentali: l’uguaglianza di tutti i fratelli. Infatti, sull’atto originale di fondazione, del 1751 appunto, si legge la firma del Cavalcanti vicina ai segni di croce degli altri fondatori, certificati dal notaio. Fratelli, senza distinzione, nobili e analfabeti. La Confraternita di oggi vuole vivere questa eredità soprattutto e lo fa attraverso azioni di servizio rivolte ad anziani ed ammalati. La mattina di sabato 19, infatti, il giorno della festa, oltre cento porzioni di tagliatelle e fagioli sono state distribuite dai fratelli in paese alle persone sole o ammalate. Questa pietanza, detta popolarmente Mmuiti (l’invito), è una tradizione antica della festa di San Giuseppe, segno concreto della disponibilità ad accogliere le persone più bisognose, per condividere con loro la gioia della festa. Durante la Santa Messa solenne del pomeriggio, il Priore Franco Silvestri ha fatto indossare a cinque novizi il camice dei fratelli, legandogli ben stretto il cingolo, segno del loro impegno a seguire la regola dei fratelli verbicaresi del Santo. Dopo un anno di noviziato, ovvero di prova, essi vestiranno la mozzetta gialla dei fratelli di San Giuseppe. I novizi sono Fiorenzo Cirimele, Massimo Lannia, Tiziano Lucchese, Michele Martini e Michele Riccetti. Alla festa di quest’anno i fratelli di Verbicaro hanno avuto come ospiti le due confraternite di Belvedere Marittimo, ovvero la Confraternita delle Grazie e Consolazione e la Confraternita del Rosario. La loro presenza alla Santa Messa e poi alla processione ha reso la giornata più solenne. Insieme è possibile trovare forme di espressione della carità che vadano oltre i confini comunali. Sarebbe per tutti un modo nuovo e importante di vivere e testimoniare la fraternità confraternale.