Vibo Valentia :: Sommerso, la prima proposta di legge regionale per contrastare l’economia illegale.
La proposta era stata approvata all’unanimità dalla Giunta regionale presieduta da Giuseppe Scopelliti, nella seduta del 10 febbraio scorso. Dopo questo primo passaggio spetta ora al Consiglio regionale della Calabria approvarla in via definitiva. “Si tratta – è scritto in una nota – di una proposta di legge elaborata attraverso il buon metodo della concertazione e condivisione con le Parti sociali, Sindacali, Associazioni datoriali, Enti previdenziali, presenti nella Commissione preposta. E' una proposta sviluppata in sintonia tra l'Assessorato regionale al Lavoro e la Commissione regionale per l’emersione. L’obiettivo della legge è ridurre drasticamente l’economia sommersa e il lavoro non regolare nella regione attraverso una serie di provvedimenti che coniugano attività di contrasto ed azioni di premialità verso le imprese che tendono a mettersi in regola. La Calabria, seppure in controtendenza in quanto il fenomeno è in calo progressivo, va ricordato, vanta, ancora, il primato negativo, insieme a Campania e Sicilia, di economia sommersa. Per garantire regolarità nei rapporti di lavoro sono necessari interventi mirati e incisivi. Tra gli strumenti previsti dalle nuove disposizioni normative, – informa ancora la nota – particolarmente efficace per scoraggiare forme di illegalità sulla pelle dei lavoratori è l’introduzione della Centrale Allarme Emersione (C.A.E.), una Banca Dati – anch’essa unica del suo genere in Italia – nel quale confluiscono tutte quelle imprese presso cui sono state definitivamente accertate infrazioni in materia di lavoro sommerso e non regolare e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. La legge riafferma quindi le regole e le azioni per il contrasto al sommerso, favorendo l’emersione del lavoro non regolare. Significa soprattutto recuperare ingenti risorse e combattere l’illegalità diffusa. Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni legali del lavoro, soprattutto a favore dei veri protagonisti delle scelte che motivano la condivisione di progetti di legge come questo: i lavoratori irregolari, i precari che, di solito, sono i giovani calabresi”.