Sangineto :: E’ giunto all’ottava edizione il presepe vivente calabrese.
La nascita del Signore, infatti, grazie al sogno di un pastore – richiamo alla tradizione presepiale napoletana – avviene nella Sangineto degli anni ‘30/’40 del secolo scorso, in un paese in pieno fermento che, come sempre, si dedica alle attività lavorative artigianali di ogni giorno (c’è il fabbro, il calzolaio, la sarta) ma anche alle attività delle massaie che, come da tradizione del periodo preparano dolci, pasta, crespelle, pane, carne di maiale e caldarroste. Tutto preparato dal vivo per mostrare la manualità che si tramanda di generazione e offerto in degustazione ai numerosi visitatori che ogni anno affollano i vicoli del centro. Tra botteghe, tradizioni in scena e antichi mestieri non manca lo spazio neppure per le produzioni tipiche e la ricostruzione storica con l’allestimento del museo dell’arte contadina nel quale sono custoditi tutti gli utensili storici. Inoltre, la novità di quest’anno, è rappresentata dalla riproposizione della coltivazione del cedro, fonte di reddito e commercio per molti sanginetesi dell’epoca. Le “porte” del Presepe vivente di Sangineto si apriranno il 26 dicembre dalle ore 18.00 alle 20.00 ed il 6 gennaio con, a conclusione, l’arrivo dei re magi a cavallo.