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Lamezia Terme :: Incontro pubblico sul tema “Governare le città del Sud Italia”.

LAMEZIA TERME :: 14/01/2012 :: Il movimento civico Lamezia 2015, sorto per mettere insieme tutte le forze politiche, i candidati e i volontari che hanno sostenuto il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, ha promosso per lunedì 16 gennaio alle ore 17 a Palazzo Nicotera un incontro pubblico sul tema “Governare le città del Sud Italia”. La giornalista Rai, Anna Rosa Macrì, intervista l’ex sindaco di Palermo ed espressione della cosiddetta “primavera” di quella città, Leoluca Orlando e il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.

Leoluca Orlando è attualmente presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. Nel 1980 è eletto consigliere comunale nella lista della Democrazia Cristiana, allora il maggiore partito italiano, e dal 1985 al 1990 è sindaco di Palermo. E’ il periodo della “Primavera di Palermo”, durante la quale Orlando forma una giunta composta anche da esponenti della sinistra, compiendo una forte rottura con le pratiche politiche del passato.

Nello stesso tempo denuncia il pericolo costituito dall’economia mafiosa, attraverso la quale le cosche – con la connivenza di rappresentanti delle istituzioni – esercitano il loro potere, e promuove una forte crescita del movimento antimafia, impegnandosi non soltanto sul piano politico ma anche su quello culturale e sociale.

Fonda il Movimento per la Democrazia “La Rete”, il cui obiettivo principale è quello di riportare la questione morale nella politica italiana, grazie alla “trasversalità”, alla partecipazione cioè di tutte le forze positive presenti nei vari partiti. La Rete si distingue quindi per il suo ruolo di “sponda” nella politica italiana contro la corruzione e il malaffare.

Come candidato del nuovo movimento, Orlando è eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nel 1991, e al Parlamento Nazionale nel 1992 in collegi del Nord, del Centro e del Sud Italia. Nel 1993, nelle prime elezioni dirette dei sindaci mai tenute in Italia, è eletto al primo turno sindaco di Palermo con il 75% dei voti, e avvia subito una serie di riforme per allontanare gli interessi economici delle cosche dal Comune di Palermo.

In particolare, porta a termine il processo di dismissione dell’affidamento degli appalti per le manutenzioni a società sospettate di appartenere alle famiglie mafiose, un processo che egli aveva già avviato durante la prima sindacatura incontrando diverse difficoltà, dato che a quell’epoca i sindaci erano soggetti al controllo e ai veti di forze politiche sovente condizionate da gruppi illegali.

Inoltre, dà impulso a un complesso progetto di rinnovamento civico che, attraverso un’ampia serie di programmi volti alla promozione di una nuova cultura della legalità anche e soprattutto in ambito culturale ed educativo, contribuisce in modo incisivo a liberare la città dall’egemonia culturale della mafia, in un processo divenuto noto come “Rinascimento di Palermo”.

Nel 1994 è eletto deputato al Parlamento Europeo. Alle elezioni amministrative del 30 novembre 1997 è confermato sindaco di Palermo con 207.448 voti pari al 58,5% dei votanti, per il suo secondo e ultimo (in base alla vigente legge elettorale) mandato quadriennale. Nel maggio 1999 aderisce al partito dei “Democratici” fondato da Romano Prodi.

Nel dicembre 2000 si dimette dalla carica di Sindaco per poter concorrere alle elezioni regionali del giugno del 2001, nelle quali ottiene circa un milione di voti che lo portano ad essere il leader della minoranza al parlamento siciliano.