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Roma :: La Capitale rende omaggio alla caduta del muro di Berlino.

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Berlino 1989 – 2009
 
ROMA :: 09/11/2009 :: Berlino, 13 agosto 1961: inizia la costruzione di un muro innalzato per separare la parte Est della città dalla parte Ovest. Con la realizzazione del muro, legami familiari, d’amore e d’amicizia s’interrompono bruscamente e dolorosamente. Per i berlinesi è l’inizio di una tragedia.

Impossibile vedere, parlare e contattare parenti, amici e soprattutto affetti che stavano dall’altra parte del muro. Ci pensa la Stasi a intercettare e sequestrare ogni genere di comunicazioni, racconti o diari mai arrivati a destinazioni ed espressione di un dramma infinito.

Bisognerà aspettare 28 anni per vedere crollare quel muro, simbolo eloquente e drammatico di un’Europa divisa in due blocchi. Solo il 9 novembre 1989, venti anni esatti da oggi, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governatore della Germania Est, comunicò che sarebbe stato possibile, tramite un visto, passare da una parte all’altra della Germania. In questo modo gli abitanti delle due Berlino poterono finalmente riabbracciarsi e riprendere a guardarsi negli occhi. Durante quella notte tra il 9 e il 10 novembre, migliaia di persone erano sotto il muro, cominciarono ad arrampicarsi lì sopra, fino a superarlo, gente in mano con bottiglie di spumante a festeggiare, a urlare dalla gioia. L’abbattimento era ormai definitivo e l’apertura della frontiera verso la Germania Ovest sarebbe diventata simbolo dell’apertura del blocco comunista all’occidente.

Durante quella separazione forzata nessuno aveva mai smesso di sperare, in molti erano sempre stati alimentati da una forza interiore e da certezze inesauribili.

Come qualcuno scrisse su quel muro infatti: “Ogni muro prima o poi cade”.

Il MACRO FUTURE di Roma ospita, fino al 31 gennaio 2010, due mostre:

Celebrazione contemporanea di un altro muro che ha tenuto separate espressioni, tendenze e correnti artistiche che sembravano destinate all’emarginazione in un mondo minoritario è APOCALYPSE WOW! Espressione dell’euforia e del colore. Pop surrealismo, neo pop, urban art sono state correnti artistiche a lungo tenute alla larga dal sistema d’arte ufficiale,
sebbene estremamente presenti nella quotidianità attraverso pubblicità, fumetti, copertine di libri e dischi, spot televisivi, vinyl toys, collezioni di moda, oggetti e feticci che hanno convissuto e costruito la cosiddetta Era Globalizzata.  80 opere tra dipinti, sculture e istallazioni. Diversi i materiali e le tecniche utilizzate. Una mostra molto eccitante.

Tra gli artisti anche Shepard Fairey noto per aver lanciato l’icona con cui Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali.

VIA LIBERA – VIVA LA LIBERTA’ . Mostra tematica e molto commovente.

Immagini dell’abbattimento del muro e le prime feste popolari proposte dai Tg di Berlino Est e Berlino ovest, i Tg italiani, i video di reportage, proiezioni, fotografie e immagini dell’epoca, di propaganda del regime e del controllo dei cittadini, oggettistica di uso quotidiano provenienti dal museo di Bonn, ricreano per flashback i momenti storici dalla costruzione alla demolizione del muro, passando per aspetti della vita quotidiana, le intercettazioni della Stasi, le differenze di vita nelle due Berlino.

 

Alessia Cinti

alessia.cinti@calnews.it