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Catanzaro :: La Scossa critica Loiero su ritiro deleghe Diego Tommasi.

Dietro ritiro deleghe su ambiente una strategia politica definita a favore di un inutile commissariamento dei rifiuti 

CATANZARO :: 30/05/2008 :: Ci sono due cose che fanno male alla politica:quando non si parla chiaro e quando ci si nasconde dietro i paraventi, Loiero, il governatore della regione Calabria, è uno di quelli che usa le due cose, in particolare quando parla della questione rifiuti. Il ritiro delle deleghe all’assessore Tommasi, leader dei Verdi in Calabria, è un dettato che si conosce bene e che ha una linea strategica molto pratica, a differenza delle parole con la quale lo stesso presidente della Regione Calabria ha fatto dire dal suo fido, Pantaleone Sergi, che spiegano i motivi dell’allontanamento dalla giunta.

Agazio Loiero ha perso la fiducia in Tommasi, ma poi alla festa del 90° compleanno dell’on. Principe a Rende il clima d’amicizia fra i due aveva tutt’altro tono: non sembrava proprio che non andassero d’accordo. Insomma qui qualcosa comincia a non essere chiaro e quando è così la politica fa male e qualcun altro ne paga le spese. Tommasi ha lavorato bene, forse fin troppo, solo che non rientrava nella logica “massonica”  che dovrà guidare la Calabria fino alla “fine” del Loierismo. La linea strategica che vuole un Verde lontano dalla Giunta Calabrese sembra parlare una lingua espressiva definita e determinante,quella del PD dei vecchi, in stile tipico democristiano. Del resto Tommasi non crediamo fosse un ingenuo nel capire che quando il terreno cominciava a tremare il primo a saltare era proprio lui, il più debole con i numeri. Loiero, in picchiata libera verso dune sabbiose,  per difendere la sua linea strategica  deve aprire baracca a quelli che considerano lo sviluppo sostenibile una spesa di bilancio e non un elemento valorizzante, costringendosi così a mantenere il commissariamento dei rifiuti in Calabria, per dare voce a quelli che fanno la maggioranza e che non vogliono risolvere il problema..  Ma l’altra voce del Pd è anche quella che parla di operazione non determinante, l’opera di Tommasi in Calabria da questi  è  considerata insufficiente. (forse perché si è opposto al nucleare? ). Ma se mettiamo da parte le interpretazioni dei messaggi angelici di Loiero e del presidente della provincia di Cosenza, Oliverio, nei riguardi dell’ambientalista per eccellenza, si comprende in modo apprensivo che oltre quel fiato dietro i paraventi c’è il lassismo e la voglia di non cambiare niente in Calabria. Oggi parlare di centrosinistra in crisi non è sbagliato e non è un errore pensare che in fondo la nostra regione non ha percorso strade di miglioramento, con tutto l’impegno a parole fatto dai vari onorevoli regionali. Ma non sarebbe stato male allontanarsi da un commissariamento dei rifiuti in Calabria e questo per vari motivi, fra cui quello più importante è rappresentato dalla semplificazione così espressa: poteri chiari a gente che rappresenta la democrazia. Dopo anni non si può accettare ancora che il problema dei rifiuti in Calabria deve essere risolto da Roma, a che serve allora eleggere un Presidente della Regione? In parole povere sarebbe facile dire a niente ed ora che anche gli ambientalisti si sono pentiti di aver regalato voti ad un democristiano come Loiero, forse non saremmo nemmeno ascoltati. Diego Tommasi, dal canto suo, ha commesso degli errori fatali per la sua permanenza in Giunta con questo sistema politico, il primo errore è stato quello di non imporsi contro il commissariamento dei rifiuti da subito, il secondo errore è strategico ed è quello di non aver coltivato la sua militanza verde e lui essendo esterno in giunta, cioè non consigliere regionale, doveva valutare di più la possibilità di crescere come partito in Calabria. Adesso bisogna solo sperare che il Pd faccia pulizia dei finti “Bambagioni” come Loiero. 

Il presidente dell’associazione “La Scossa”Antonio Pappaterra